Le popolazioni indigene sono sempre in prima fila nella difesa del territorio. Hanno stabilito una profonda relazione vitale con la Terra Madre di cui si sentono parte e non esitano a testimoniare anche a prezzo della propria vita questa fedeltà. Ultimo, solo in ordine di tempo, Mariano Isacama-Feliciano, 35 anni, leader del popolo amazzonico peruviano Kakataibo, è stato trovato morto sulle rive del fiume Yurac, vicino alla città di Aguaytia, nel Perú orientale. Ne parliamo in queste pagine per strappare all’anonimato e al silenzio il vero e proprio martirio di un uomo che ha inteso salvare il proprio territorio dalla deforestazione operato dalle organizzazioni criminali transnazionali.
Anche il territorio abitato dai kakataibo era stato individuato per la piantagione estesa di foglie di coca, per svolgere attività di estrazione illegale di minerali e produzione di legname. A ritrovare il corpo torturato di Mariano Isacama-Feliciano è stata la guardia indigena che lamenta il mancato contributo delle istituzioni alla protezione delle popolazioni e alla salvaguardia del territorio.
Da parte nostra ci inchiniamo davanti a questa testimonianza alta e ferma dei popoli indigeni e dei suoi leader che – non dimentichiamolo – difendono la terra anche per noi.