Sono quindici i ragazzi partiti per Kasumo per offrire il loro contributo nei campi di lavoro della Caritas. Tra questi c’è una famiglia di Morano, composta da due coniugi, una bambina che fa la scuola elementare e due fratelli che frequentano le scuole medie. Questi coniugi hanno già prestato opera missionaria in Etiopia, ma ora vogliono rendere partecipi dell’importanza di tale compito i propri figli. Il gruppo di volontari, partito il 28 luglio, tornerà il 30 agosto; è, infatti, di circa un mese l’esperienza missionaria che risulta assai formativa per coloro che vi aderiscono. Parliamo di Kasumo con Maria Rosa Olivo, laica consacrata, partita già nel 2000, quando il progetto Kasumo era ancora agli albori. E’ dal 1996 che la Caritas diocesana di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e il Comune di Bastia Umbra si sono uniti per realizzare questo disegno che ha come obbiettivo la costruzione di un complesso scolastico presso il villaggio di Kasumo, in Tanzania. La scuola elementare è già stata costruita e inaugurata nel gennaio 2000; ora si aspetta la data del 29 novembre per l’inaugurazione da parte del vescovo mons. Sergio Goretti della scuola secondaria di agricoltura, aperta non solo ai ragazzi del villaggio di Kasumo, ma anche a quelli delle zone circostanti: ecco perché si stanno fabbricando anche dormitori all’interno dello stesso edificio. L’impegno dei ragazzi volontari nei campi di lavoro Caritas, permette a questi di vivere più da vicino l’esperienza della missione nella sua più completa ricchezza e complessità. Maria Rosa ci dice: ‘E’ proprio sul posto che si comprende cosa sia fare del volontariato missionario, vedere la realtà così com’è, non filtrata dai mass media’. Il campo di lavoro prevede una mutua e solidale partecipazione tra volontari e gente del posto; insieme costruiscono tavoli, sedie, banchi e gli stessi mattoni, si impasta il cemento e si crea, così, una scuola. ‘Ora gli abitanti di Kasumo che hanno preso parte ai lavori – continua Maria Rosa – sono assai richiesti dal resto del villaggio e addirittura fuori, per realizzare lavori di muratura, e questo grazie all’insegnamento dei nostri volontari missionari’. Ad aprile è partita una squadra di 12 persone, proveniente dalla parrocchia di Torchiagina, con il proprio parroco don Cesare Provenzi. In progetto, per coloro che frequenteranno la scuola, c’è l’assegnazione di una borsa di studio di 160 euro l’anno, per gli studenti più meritevoli, per poter avere vitto, alloggio e libri. Per contribuire alla borsa di studio per i ragazzi di Kasumo rivolgersi all’ufficio Caritas, tel. 075.816330.
Altri 15 giovani al lavoro in Africa
A novembre mons. Goretti inaugurerà la nuova scuola che si sta costruendo a Kasumo
AUTORE:
Silvia Buzi