La corsa al rettorato dell’Università degli studi di Perugia è cominciata. Non senza colpi di scena. E con un finale ancora tutto da scrivere, visto che proprio in queste ore l’elettorato dell’ateneo vota per la seconda volta il proprio candidato, dopo la prima chiamata alle urne del 10 ottobre. A breve sapremo, quindi, se si andrà al ballottaggio, previsto per il 24 ottobre, e quali candidati si sfideranno in quella sede.
La novità più significativa di questa seconda votazione è proprio il numero dei candidati: i “magnifici cinque” del primo turno elettorale sono rimasti in tre, ovvero Franco Moriconi, Maurizio Oliviero e Fausto Elisei. Lunedì scorso, infatti, una dopo l’altra, sono arrivate le uscite di scena del prof. Mauro Volpi e del preside di Ingegneria, Gianni Bidini.
Su entrambi hanno sicuramente pesato i risultati della prima votazione, che ha “incoronato” quasi a parità Fausto Elisei, con 286 voti, e Maurizio Oliviero, con 281 preferenze. Numeri ancora lontani da quel 51% necessario a definire il nome del nuovo rettore, ma sufficienti a “fiutare” l’orientamento dell’elettorato. A seguire Franco Moriconi, con 275 voti, Gianni Bidini, con 224 preferenze, e Volpi fermo a quota 187.
Da qui la decisione del ritiro. Se Bidini si è limitato a confermare la notizia dell’abbandono, Volpi ha motivato la decisione in un comunicato postato sulla sua pagina facebook, in cui indirizza anche i suoi elettori verso un voto di “discontinuità” a favore di un candidato che sappia garantire “la piena autonomia nei confronti dei soggetti esterni, in particolare delle istituzioni locali”. Dichiarazioni in cui molti hanno letto un appoggio al preside di Veterinaria, Franco Moriconi.
Rispetto al suo mandato, Volpi ha ringraziato coloro che lo hanno votato, parlando di un “risultato molto positivo e per certi versi sorprendente. Per le note vicende che hanno ostacolato la mia candidatura – spiega il professore -, la mia campagna elettorale è durata meno di un mese. Ciononostante, ha suscitato un grande interesse e convinto un buon numero di voi. Segno evidente che il programma di ‘Invertire la rotta’ è stato apprezzato per la sua volontà di cambiamento e per la concretezza delle proposte operative. Viene da chiedersi – conclude Volpi, con un po’ di amarezza – quale sarebbe stato il risultato se mi fosse stato consentito di correre insieme agli altri candidati fin dall’inizio”.