Sabato 12 settembre nella giornata conclusiva dell’Assemblea della diocesi di Perugia-Città della Pieve, nella cattedrale di San Lorenzo sono risuonate le testimonianze di persone che hanno scelto di vivere appieno il Vangelo.
“Uscire” è il tema della testimonianza di Pietro Squarta, giovane seminarista attivo nella parrocchia di Ponte San Giovanni, impegnato in un’iniziativa di educazione di strada con giovani immigrati. “Dall’esperienza della Start Cup – racconta Pietro – è nata un’occasione di evangelizzazione nei confronti di un gruppo di 18enni di altre culture e altre fedi. Con loro siamo letteralmente usciti da quelli che sono i classici incontri di catechismo in favore di una serie di momenti condivisi nel gioco o nella convivialità che ci hanno permesso di affrontare grandi temi veicolati dalla figura di Madre Teresa”.
La seconda testimonianza, dal tema “Annunciare”, è affidata a padre Francesco Bonucci Ofm, parroco di San Giovanni Apostolo a Ponte D’Oddi, dove si è scelto di offrire il primo annuncio del Vangelo attraverso il metodo Alpha, che prevede una serie di incontri primariamente rivolti a coloro che non frequentano spesso la Chiesa aperti da un momento conviviale che veicola poi la discussione su diversi temi.
Andrea Cruciani, giovane imprenditore locale, ha raccontato come “abitare” questo mondo rispettando l’uomo e come fare impresa migliorando il mondo. Nella sua azienda, la Team Dev Software House, che si occupa di sviluppo software e sistemi cartografici, Andrea ha applicato la filosofia dell’“economia di comunione” ideata da Chiara Lubich. “Noi crediamo – spiega – che le persone non sono strumento di profitto, ma attori protagonisti di questa azienda insieme a noi. Per questo abbiamo scelto di rispettare le persone attraverso la stabilizzazione e la legalità. Due scelte apparentemente in contrasto con l’idea classica di imprenditoria e che, invece, ci hanno portato inaspettati frutti positivi”.
L’esperienza dell’“educare” nella famiglia, nella società e nella Chiesa doveva essere al centro della testimonianza di Cecilia Piazza, madre di 4 figli e oggi nonna di 13 nipoti, residente a Castel del Piano, che ha scelto con il marito Gino di vivere appieno l’accoglienza del Vangelo. “La mia famiglia – spiega a La Voce Cecilia che per un imprevisto non è potuta essere in cattedrale, – ha accolto per anni in casa coloro che ne avevano bisogno, in particolare ragazze madri che erano state rifiutate dalla famiglia, ma anche bambini in difficoltà. Siamo sempre stati aperti alla vita”.
Alla storia di Patience Dodo, immigrata del Gabon e oggi non vedente a seguito di una lunga malattia, era affidata l’ultima testimonianza, dal tema “Trasfigurare”. La sua è veramente una storia di trasfigurazione per opera dell’incontro con il Vangelo, che l’ha portata dalle tenebre della cecità fisica alla luce della fede e della preghiera attraverso l’aiuto dei fratelli, in particolare della Comunità Magnificat che l’ha accolta e le ha dato una nuova famiglia nel momento più duro della solitudine e della malattia.