Il 13 novembre scorso, nella basilica di San Pietro a Roma, è stato beatificato Charles de Foucauld (1858 – 1916), il missionario che nel Sahara cercava di imitare la vita di Gesù, dopo una straordinaria conversione avvenuta proprio nel deserto a contatto con la religiosità dei berberi. Dal suo carisma oggi sono nate ben diciotto comunità in tutta Italia, di cui tre proprio in Umbria: le Piccole Sorelle di Gesù, presenti ad Assisi da diversi anni; i Piccoli Fratelli del Vangelo, a Spello dal 1965; e i Piccoli Fratelli di Jesus Caritas, a Foligno dal 1969.
Tutte portano avanti quotidianamente il messaggio del Beato, valorizzando ognuna un particolare aspetto della poliedrica personalità di De Foucauld.In particolare, le Piccole Sorelle di Gesù, quattro in tutto, portano avanti una silenziosa opera di preghiera.La comunità dei Piccoli Fratelli del Vangelo (nata proprio a Spello per opera di fratel Carlo Carretto, l’uomo che lasciò tutto per seguire le orme di De Foucauld), è invece composta da quattro sacerdoti che non hanno impegni pastorali, ma vivono nell’imitazione di Cristo povero e lavoratore, guadagnandosi da vivere attraverso lavori manuali, condividendo con la gente comune una quotidianità semplice fatta di preghiere, lavoro e annuncio del Vangelo, a contatto continuo con la realtà del posto in cui risiedono.
I Piccoli Fratelli di Jesus Caritas sono invece in nove e vivono nell’antica abbazia di Sassovivo sottolineando l’aspetto presbiterale della spiritualità di De Foucauld, al servizio della Chiesa diocesana di Foligno pur mantenendo la vita in fraternità. A Foligno hanno quattro parrocchie, gestiscono la libreria vescovile e la stessa abbazia di Sassovivo, meta di turisti provenienti da tutto il mondo alla ricerca della pace interiore. Tutti i Fratelli ritmano la propria giornata con la preghiera e annunciano il Vangelo attraverso la pastorale dell’amicizia piuttosto che quella organizzata. Inoltre offrono ospitalità nelle proprie comunità, dando la possibilità a chiunque di trascorrere interi periodi condividendo lo stile di vita della fraternità. E spesso operano in situazioni di frontiera: “Perché anche nei nostri posti – spiega fratel Gian Carlo Sibilia, priore generale dei Piccoli Fratelli di Jesus Caritas – ci sono situazioni di povertà. Una povertà nascosta e devastante: quella spirituale, che sempre più spesso si traduce in una distruttiva mancanza di speranza e di fiducia nella vita stessa”.
Tutti i Fratelli hanno vissuto con grande emozione e gioia la beatificazione del loro ispiratore, raggiungendo Roma insieme ad oltre cinquecento pellegrini provenienti da tutta l’Umbria. “Per noi – racconta fratel Gianluca della comunità di Spello – è stata una grande festa in famiglia e soprattutto un’occasione per rileggere il significato del nostro impegno oggi sulle orme di De Foucauld”. “Siamo felici – dice fratel Gian Carlo Sibilia, priore Piccoli fratelli di Jesus Caritas – che De Foucauld sia stato beatificato, perché in questo modo il suo spirito e la sua figura diventano universali. Finalmente poi abbiamo un santo alla nostra portata, anche se inimitabile. Un uomo dalla personalità contraddittoria e molto aperta ed umana, ma veramente innamorato di Gesù”. Un santo che questi Fratelli, ogni giorno con la loro presenza discreta ma forte, cercano di imitare facendosi messaggeri di speranza nel deserto della quotidianità. Proprio come il loro Charles, che nel Sahara imitava Gesù.