“Voglio portare Perugia nel mondo, e il mondo a Perugia”, questo lo slogan di Teresa Severini, assessore comunale alla Cultura, turismo e università. “Tre deleghe insieme – rileva – importanti, impegnative, che devono essere solidali tra loro, perché è l’arte che attrae il turismo, il turismo fa conoscere la città, e così si richiamano gli studenti”. Infatti, per liberare Perugia da un’immagine legata a un famigerato fatto di cronaca e alla droga, “è necessario aumentare la conoscenza della città fuori dai confini regionali e nazionali su livelli di qualità, di arte, con eventi che ne esaltino le bellezze dalle caratteristiche internazionali. Fino ad oggi non è stata fatta nessuna promozione turistica sulla città”.
“Perugia – aggiunge -, al di là di eventi come Eurochocolate e Umbria jazz, non ha una festa, una rievocazione storica che la identifichi per ciò che è: una città medievale meravigliosa, un museo a cielo aperto, con stratificazioni appartenenti a diverse epoche, che noi vorremmo valorizzare; con una Galleria nazionale, una piazza con una fontana bellissima, e la Rocca Paolina unica nel suo genere. Bisogna far parlare di Perugia e di un ‘bacino d’arte’ meraviglioso”.
A questo scopo sta lavorando un team di esperti di vari ambiti per valorizzare la storia di Perugia dal tardo Medioevo al Rinascimento, in particolare il periodo legato alla figura di Braccio Fortebraccio. Verrà fatto uno studio di ricerca su ogni Rione, partendo dal centro fino a tutto il contado, con la partecipazione dei rioni stessi, degli abitanti, gli artigiani, le scuole, coinvolgendo l’Accademia di Belle arti, il Conservatorio, l’università. Dovrà nascere un evento per i cittadini e i turisti che durerà tre giorni e che sfocerà l’anno prossimo, a maggio, in una grande festa in costume”. In cantiere anche una collaborazione con la Curia di Perugia, già avviata con la luminaria di san Costanzo, per valorizzare gli scavi sotto la cattedrale: “Sarebbe bello – dice ancora Severini – creare sotto le logge di Braccio un punto informativo sul Museo e sulla Perugia sotterranea”.
Intanto è in programma entro l’estate la mostra di arte contemporanea di Pansa di Biumo, una delle collezioni di arte contemporanea più importanti al mondo, il cui nucleo principale si trova nella villa omonima a Verona. “Mi piace l’idea di mettere insieme Medioevo e contemporaneo – aggiunge – portando a Perugia opere contemporanee che attirino turisti, e mostrare una città che sa investire nel futuro. È un modo per dare maggiore appeal alla città. Non saranno opere già viste, come quelle esposte a Gubbio, come hanno scritto i quotidiani locali; le opere che porteremo a Perugia fanno parte di una collezione conservata in Svizzera, mai esposte. Purtroppo, per gli alti costi e il budget limitato, la mostra ridotta si farà solo a palazzo Penna e alla sala Podiani. L’idea iniziale era di distribuirla su sei contenitori museali e farla partire il 26 aprile, ma per pubblicizzare una mostra di questo tipo dovevo iniziare sei mesi prima una campagna mediatica oltreoceano, per attirare turisti americani; la maggior parte delle opere sono infatti di artisti americani”.
Antico e contemporaneo è insomma il binomio su cui l’assessore intende puntare per portare avanti la sua politica culturale. Per questo – spiega – “proseguono gli appuntamenti a palazzo Penna, che non si sta desertificando come sostenuto da qualcuno. Stiamo portando avanti incontri d’arte contemporanea, mostre di fotografia, prosegue il Circolo dei lettori con la presentazione dei libri. Stiamo anche pensando come sistemare la collezione di Dottori e Martinelli”. Invita inoltre i cittadini a inviare foto e documenti sulla Prima guerra mondiale per arricchire l’Archivio della memoria condivisa a Palazzo Penna.
Tutte iniziative che sono il proseguimento di quanto già avviato da chi l’ha preceduta, ma ora lo si intende fare in modo più ‘colloquiale’, “per avvicinare di più le persone all’arte contemporanea, e nello stesso tempo aiutare a far parlare i giovani, coinvolgerli e appassionarli attraverso i vari incontri che facciamo”. “Stiamo lavorando anche alla rivisitazione del portale turistico web di Perugia: è vecchio, è solo in italiano, non è navigabile… Le risorse non ci sono, ma ci stiamo impegnando. Vorremmo inoltre realizzare una segnaletica turistica per indicare con più precisione i luoghi dell’arte della città”.
Biografia in breve
Teresa Maria Severini, nata a Perugia nel 1954, è sposata con l’avv. Corrado Zaganelli e ha tre figli. Laureata in Enologia all’Agraria di Perugia, si è specializzata a Bordeaux. Conduce da tempo l’azienda di famiglia (cantine Lungarotti). È stata presidente regionale dell’Associazione imprenditrici (Aidda), presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile presso Unioncamere Umbria. È membro della Commissione cultura di Confindustria nazionale, nonché membro della Camera di commercio di Perugia e del Comitato per l’imprenditoria femminile. È inoltre presidente della Fondazione Post.