Sposarsi e poi… dividersi. Non capita a tutte le coppie, certo, ma la “crisi” è sempre più un evento con esito doloroso: la fine di un matrimonio, e spesso, purtroppo, con dei figli. I dati Istat dicono che in Umbria nel 2007 ci sono state 2.186 richieste di separazione e divorzio ricevute dal tribunale civile. Di queste richieste, 1.766 sono state accolte. Sono 2.048 i figli che hanno assistito alla disgregazione della propria famiglia, con tutte le inevitabili ripercussioni personali e sulla società. Un numero che dovrebbe far riflettere quanti si occupano di pastorale familiare è che il 72,7% di separazioni e il 79,9% dei divorzi in Umbria provengono da matrimoni religiosi. Di questa problematica la Chiesa umbra prende atto e si confronta per dare una risposta, attraverso un seminario per gli operatori pastorali dedicato alle coppie in difficoltà come nuova sfida pastorale che si terrà a Terni il 2 e 3 aprile prossimi. Come relatori esperti del tema saranno chiamati, fra gli altri, i coniugi Paolo e Alessandra Tomassoni, operatori – assieme al fondatore don Carlo Rocchetta – presso la Casa della Tenerezza, a Perugia, centro che da quasi dieci anni assiste tante coppie di coniugi e fidanzati nel loro cammino. “La crisi di coppia non va vista come un evento straordinario – spiega Paolo Tomassoni – ma è un evento fisiologico perché viene dalla fragilità della natura umana e dal peccato originale. Secondo la nostra esperienza, ci sono vari stadi della crisi”. Tra le motivazioni principali rintracciate dagli operatori del Centro familiare, appaiono le immaturità personali (ad esempio affettive), le dinamiche di fuga dal confronto, l’immaturità relazionale causata in alcuni casi dalle famiglie di origine ed anche la rivalità di genere. “Un percorso umano e di fede può aiutare ad affrontare questi nuclei di morte nella coppia – prosegue Tomassoni – soprattutto quando si affrontano le motivazioni e si ricostruisce il rapporto su basi nuove. È così che la crisi, da evento fallimentare, diventa occasione di rinascita per la coppia, e in molti casi abbiamo notato che il rapporto fa un vero salto di qualità”. Infine il messaggio più importante per gli operatori pastorali vuol essere quello di saper riconoscere e seguire le coppie che vivono una sofferenza, mettendo in atto strumenti idonei sia con la fede, sia, se necessario, chiamando degli aiuti specialistici. “Sarebbe auspicabile – conclude Tomassoni – che la coppia in crisi entrasse anche nel magistero della Chiesa come tipologia di coppia, che fa parte del popolo di Dio. Perché dalla crisi di coppia è molto difficile uscire da soli”.
Aiuto a coppie in crisi
Pastorale familiare. Incontro di formazione a Terni
AUTORE:
Mariangela Musolino