E’ in pieno svolgimento la Benedizione delle famiglie (una volta si diceva “benedizione delle case”, ma dell’acqua santa hanno bisogno le persone, altro che i muri!) e per l’occasione, quest’anno, il sacerdote fa omaggio, a nome del Vescovo, di un’immagine della Santissima Icone, nell’artistico tratteggio di Fausto Fioretti, accompagnata da una lettera di mons. Fontana che dice sostanzialmente “Aiutatemi a fare il bene di questa comunità e società”. Aiutare il Vescovo? E’ già tanto bravo. Si, certo, ma ha ugualmente bisogno di noi. Pensate un po’… si tratta, diciamo così, di inventarci insieme il Terzo Millennio, almeno per Spoleto e Norcia. Collaborare al progetto che la nostra Chiesa sta elaborando ascoltando un po’ tutti. Se Dio stesso vuol avere bisogno di noi, figuratevi il Vescovo … A che punto siamo? Il Sinodo si è aperto l’11 giugno scorso, festa di Pentecoste. Già da vari mesi lo si andava preparando, attraverso la preghiera, s’intende e poi l’ascolto di tanti pareri. Ora, come leggiamo nella Lettera, si vanno alternando riunioni quindicinali in nove gruppi di studio (i “circoli minori”) ed altre a livello plenario con periodicità varia. Dalla scorsa Pentecoste sono state già due, a giugno-luglio e novembre scorsi. Il prossimo 24/25 marzo avremo la prima del 2001. Ne seguiranno quest’anno altre due, il 30 giugno/1 luglio e il 17/18 novembre. Di tutte vengono pubblicati gli Atti nella rivista della diocesi Chiesa in cammino. Il Vescovo informa, l’essenziale che ci mettiamo anche noi un pizzico di buona volontà. Comincia la Quaresima, pellegrinaggio incontro alla Pasqua. Quaranta gli anni del popolo ebreo verso la Terra Promessa, quaranta i giorni dedicati da Gesù alla preghiera e al digiuno sul monte delle tentazioni quando lasciò Nazareth per la sua grande missione. Quaranta i giorni della Quaresima per un cammino di preghiera e di riflessione su quello che deve essere il nostro rapporto con Dio, nella Chiesa e nella società. Dinanzi a tutti cammina il Vescovo, anche lui prega e riflette, e dice: “aiutatemi”. Come? Ecco i suggerimenti della Lettera: ritrovare il gusto della Parola di Dio, cui attingere speranza e suggerimenti; testimoniare la nostra carità, come risposta alla nostra vocazione; determinarci all’annuncio missionario del vangelo; offrire risposte alle domande che oggi la società ci pone; pellegrinare al cuore della nostra Chiesa per conoscerne il volto e recuperare il senso dell’appartenenza; ritrovare il primato della contemplazione e coniugarlo col servizio ai poveri; fare concreta esperienza di comunione ecclesiale attraverso un fraterno confronto. E’ in questo clima che andranno avviate e valorizzate le Unità pastorali, cioè gruppi di parrocchie vicine che stanno un po’ di più insieme: le parrocchie non le tocca nessuno, ma “l’unione fa la forza”. Compito particolare delle Unità pastorali è venire incontro alle esigenze del territorio, in ogni aspetto di vita, anche civile: scuola, cultura, lavoro, occupazione, sanità, handicap, assistenza, accoglienza, mass-media e via dicendo. Cosa attende la società dalla Chiesa, cosa la Chiesa dalla società? Il 27 febbraio scorso abbiamo celebrato la festa di S. Gabriele dell’Addolorata, spoletino. Era un bravo, anzi un ottimo ragazzo. Eppure la SS. ma Icone gli ha parlato (era il 22 agosto 1856: “Non basta. Il mondo non è per te!”. Ed egli partì otto giorni dopo. Oggi è un grande Santo. E a noi cosa chiederà la SS. ma Icone? Partire? Probabilmente no. Ma aiutare il Vescovo, sì.
“Aiutatemi a fare il bene di questa comunità e società”
Benedizione delle famiglie: il Vescovo scrive una lettera
AUTORE:
Agostino Rossi