Ha superato il 34° traguardo il convegno nazionale “Giovani verso Assisi”, che si è svolto ad Assisi dal 30 ottobre al 3 novembre, particolarmente partecipato anche per l’attrazione destata dal tema “Qui è la vera e perfetta letizia”.
Frate Leone, ritornato in vita dal Medioevo, ha scritto per l’occasione ai giovani una lettera: “Tocca a me quest’anno, frate Leone, accogliervi e farvi sentire subito a casa… Ho pensato che potevano scegliere qualcuno più giovane, ma alla fine mi è stato risposto che da tanti anni (quasi 800, sapete!) sto accanto a Francesco… io frate Leone, suo amico, suo confidente, suo confessore…”.
I ricordi affollano la mente di frate Leone, soprattutto il ricordo dell’autografo che gli fu donato da Francesco, comprendente una lode all’Altissimo e una benedizione dedicata a lui stesso: lode e benedizione che ha consegnato ai giovani convenuti da ogni regione. L’annuale incontro si è agilmente sviluppato, dalla veglia di preghiera del 30 ottobre – presieduta nella basilica inferiore di San Francesco dal custode del Sacro Convento padre Mauro Gambetti – alle fasi successive: celebrazione delle lodi, lectio divina e adorazione nell’ambito della festività di Tutti i santi, commemorazione dei defunti, celebrazione eucaristica conclusiva del 3 novembre presieduta presso la basilica superiore dal vicario generale dei Conventuali Jerzy Norel. Funzioni ed espressioni liturgiche ravvivate da letture e canti eseguiti dalla corale nazionale dei “Giovani verso Assisi”.
Rinvia al 1979 l’iniziativa giovanile rinvigorita nel 2002 da padre Antonello Fanelli e da lui condotta fino alla recente edizione. “Un impegno gravoso ma rigenerante”, così commenta lo stesso, che ha lasciato l’incarico con la consapevolezza di un necessario ricambio e della oggettiva incompatibilità con il ruolo assegnatogli di coordinatore del complesso basilicale di San Francesco e dell’area santuariale; mentre il suo più diretto collaboratore fra Vincenzo è stato designato a Padova con la mansione di cerimoniere della basilica di Sant’Antonio. Risulta già acquisita da fra Simone Tenuti, trasferito al Sacro Convento da Camposampiero, la responsabilità della pastorale giovanile.
Le testimonianze raccolte da un “campione” limitato ma piuttosto significativo indicano una realtà estremamente variegata: veterani del convegno e partecipanti per la prima volta, chi convinto da un frate o dal passaparola; giovani attenti alle problematiche dell’occupazione e molti studenti.
Tutti comunque curiosi e motivati, tutti infervorati e conquistati dalla figura del Santo di Assisi. Quanti manterranno tale ammirazione? Quanti modelleranno, secondo il suo messaggio, un coerente stile di vita? Una sfida ardua per chiunque, non solo per i giovani.