Per il settore agricoltura, il 2012 sarà di sicuro ricordato come annus horribilis. Troppo poche le piogge in questa prima metà dell’anno per avere raccolti e produzioni qualitativamente e quantitativamente soddisfacenti. “Quella che stiamo vivendo – dice il presidente di Coldiretti Umbria, Albano Agabiti – è la peggior siccità degli ultimi 20 anni, più ‘nera’ anche di quella del 2003. Le coltivazioni delle zone collinari (viti e olivi), ma anche girasole, mais, fieno e tabacco soffrono moltissimo. Gli agricoltori, dal canto loro, stanno facendo il possibile per arginare l’emergenza impiegando nelle coltivazioni metodi di irrigazione a basso utilizzo di acqua, come quelli a goccia, che permettono di risparmiare fino al 40-50%, anche, ad esempio, per il mais, notoriamente una pianta che consuma notevoli quantità d’acqua. Una scelta obbligata, visti i cambiamenti climatici a cui stiamo andando incontro. A mio avviso – conclude – l’unico strumento valido per proteggersi in futuro, a livello economico e sociale, da situazioni come questa resta quello assicurativo. Al momento, però, in piena emergenza, sono le istituzioni che devono darci una mano”.
Il 17 luglio Coldiretti, Confagricoltura e Cia hanno chiesto alle due Province umbre di trovare soluzioni alternative al blocco degli attingimenti, data la crisi siccità. Intanto, il Piano regionale per l’emergenza idrica prevede di accelerare gli interventi per l’acquedotto del monte Subasio, con la messa a disposizione dell’Ati 2 di acqua per circa 120 litri/secondo e per il sistema di Montedoglio, la cui ultimazione del quinto stralcio permetterà di completare l’asse principale Citerna-Ascagnano e l’interconnessione con il sistema dell’Alta Valle del Tevere e del Perugino.
Per quanto riguarda il Trasimeno, l’assessore regionale Silvano Rometti ha annunciato che “un milione e mezzo di euro sono immediatamente disponibili per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree spondali, del reticolo idrografico e per garantire gli afflussi al lago Trasimeno. È evidente comunque – ha aggiunto – che la stabilizzazione del livello idrometrico del lago per sopperire alle carenze di precipitazioni potrà avvenire solo con la realizzazione di interventi di adduzioni da Montedoglio e Casanova”. La situazione dell’invaso di Montedoglio, sottolinea poi Rometti, “fa ben sperare nella capacità di rispondere nel periodo estivo alle richieste di prelievi idropotabili e di fabbisogno idrico”. Ora il volume della diga ha raggiunto i 52 milioni di metri cubi, livello che ha permesso di ripristinare il pieno sostegno alla portata minima, con un incremento dei rilasci fino a 1,8 mc/sec.
Leggi anche Ecco come si è arrivati all’emergenza idrica