Come ogni anno il 1° dicembre scorso in Costa Rica si è festeggiata la Giornata nazionale dell’abolizione dell’esercito. Avvenne infatti in quella stesa data del 1948 che il presidente José Figueres Ferrer, all’indomani della fine della dolorosa guerra civile, visitando la Caserma Bellavista, cominciò a demolire il muro di un torrione della caserma stessa decretando l’abolizione delle forze armate del Paese.
Ogni anno in diverse città del Paese vengono organizzate manifestazioni e feste per onorare quella decisione che, producendo anche un enorme risparmio dei fondi destinati alla difesa armata, ha potuto generare una crescita sociale senza pari tra le nazioni del Centro America. In particolare quest’anno sono stati selezionati ventuno pittori e poeti che hanno esposto le proprie opere sul tema della pace. Un messaggio al mondo di cui ci facciamo umile eco. L’abolizione della guerra come strumento idoneo a risolvere le controversie, prima che utopistico, resta un obiettivo raggiungibile allo stesso modo dell’abolizione della schiavitù. Vogliamo cantarlo insieme agli angeli che annunciano la nascita del Principe della pace.