Anche la preghiera eucaristica V/B, voluta dalla Cei nel 1983, è ricchissima di teologia. “Gesù, nostra via”. Un giorno Gesù ha detto di essere lui la via, la verità e la vita, ma subito ha aggiunto: “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Gv 14,6): il suo essere vita e il suo essere verità hanno bisogno di uno strumento, una via per comunicare la vita e la verità a noi suoi fratelli uomini. Fuori di questo contesto, il prefazio della preghiera eucaristica V/B è incomprensibile. Ti chini un attimo sul testo e leggi: “Tu vegli come un Padre su tutte le tue creature”. Davvero? Davvero. Lo ha fatto anche nel secolo XXI, con i suoi 60 milioni di mortammazzati? Lo ha fatto anche nel sec. XXI. È stato brutalizzato accanto a ognuno di loro. Una scelta di vita, una condivisione che non è stata fisica, ma nemmeno puramente simbolica. E che senso ha avuto quella scelta? Quello di riunire gli uomini in una sola famiglia. Signore mio, che possibilità ho io di fare famiglia con Putin che divora la Crimea, o con Domenico che all’età di tre anni è stato crivellato di colpi dalla mafia, o con Bale, il terzino che il Real Madrid ha acquistato per 100 milioni di euro?
Che possibilità hai? Ma vuoi scherzare?! Ma che senso hai di te stesso? Dovresti averlo imparato da un pezzo che ognuno di noi – che ne abbia coscienza oppure no, non importa! – fa famiglia con tutti, perché tutti siamo stati creati per la gloria del Suo nome, siamo stati redenti dalla croce di suo Figlio, siamo stati segnati dal sigillo dello Spirito. E tutto questo solamente grazie a Cristo, via che ci guida a te, “verità che ci fa liberi, vita che ci riempie di gioia”. Praeterit figura huius mondi, dirà Paolo: si sfarina la scena provvisoria nella quale credevamo di vivere per sempre, e progressivamente si rivela la consistenza vera e l’inquadramento giusto della nostra esistenza. Ma non è facile accettare questo radicale cambiamento, e allora nell’intercessione della preghiera eucaristica V/B preghiamo: “Tutti i membri della Chiesa sappiano riconoscere i segni dei tempi e si impegnino con coerenza al servizio del Vangelo”: di questo Vangelo, che fa degli uomini una sola famiglia. Ma una volta riconosciuti i segni dei tempi, quale dovrà essere il nostro approccio con la vita? Rendici aperti e disponibili verso i fratelli che incontriamo suo nostro cammino, “perché possiamo condividerne i dolori e le angosce, le gioie e le speranze, e progredire insieme sulla via della salvezza”. Amen.