Al rientro da Toronto, dopo un lungo viaggio, sono tutti tornati alle proprie occupazioni, chi al lavoro, chi a studiare, chi a godersi le vacanze estive. I preti sono già nuovamente immersi nella vita della parrocchia o nei tanti campi scuola. Il vescovo che guidava la delegazione umbra alla Giornata mondiale della gioventù, mons. Riccardo Fontana, è di nuovo in piena attività catturato da necessità previste e impreviste. E così, per raccogliere testimonianze e foto (quelle che trovate in pagina sono dei giovani della diocesi di Perugia) di questo viaggio, occorre intraprendere un lavoro da segugio, chiedendo aiuto a destra e a manca e per parlare con mons.Fontana sperare nella fortuna di trovarlo libero per cinque minuti.Ci riusciamo, e tra un impegno e l’altro si presta volentieri a tentare un bilancio di questa esperienza che si è confermata essere di grande valore spirituale, vera occasione di crescita nella fede personale e comunitaria. Proprio su questo punto mons.Fontana, arcivescovo di Spoleto, punta l’attenzione. Ce lo aveva già anticipato, quando erano ancora in Canada, ed ora lo conferma: “E’ stato bellissimo che le otto diocesi sorelle dell’Umbria si siano trovate insieme attraverso i loro giovani ed i loro preti in piena comunione. C’è stato apprezzamento vicendevole ed abbiamo pregato per l’identità delle nostre otto Chiese e perché possano lavorare insieme per il Vangelo”. Si sono lasciati con l’impegno di rivedersi, possibilmente entro la fine del mese, per rinnovare amicizie nate in pellegrinaggio ma anche per verificare come dare seguito alla preghiera fatta a Toronto. Il bilancio di mons Fontana è rivolto al futuro, perché l’esperienza vissuta dai giovani a Toronto costituisce “una ricchezza per tutte le Chiese umbre”.In questi dieci giorni di pellegrinaggio hanno vissuto “l’avvio concreto di quella collaborazione pastorale che veniva richiesta dal Convegno ecclesiale regionale del novembre 2001, in cui i giovani furono protagonisti”. I nostri giovani, commenta mons.Fontana, portano nella Chiesa senso di rinnovamento e voglia di futuro, e prendono sul serio ciò che il Papa dice. A quei cristiani che con difficoltà riescono a ‘pensare positivo’ sul presente e sul futuro il vescovo di Spoleto lancia un caldo invito a fuggire la tentazione di abbandonarsi ai “piagnistei” per trovare i “segni di speranza” presenti nel mondo, magari facendosi aiutare proprio dai giovani. Non si tratta di fare del giovanilismo e men che meno di ignorare che la realtà delle nostre parrocchie è costituita da persone di tutte le età, con una buona parte di anziani (che rispecchia, d’altronde, la situazione della nostra regione che è tra le più ‘vecchie’ d’Italia). Mons.Fontana paragona i giovani a quegli esploratori che il popolo di Dio in cammino nel deserto, mandò avanti nella Terra promessa. Erano i migliori giovani di Israele, andarono, osservarono e ritornarono da Mosè e dal popolo a riferire ciò che avevano visto. E poi proseguirono insieme. Un compito ed una responsabilità per tutti, giovani ed adulti. “Non deludiamo i nostri ragazzi, noi adulti dobbiamo dargli spazio” raccomanda mons.Fontana,ed aggiunge “dobbiamo dargli il ruolo di costruttori” del nostro futuro. Con questa Gmg c’è stato “l’avvio di una storia concreta di valorizzazione dei giovani che il Convegno regionale aveva chiesto”, dopo una riflessione partita un anno prima dalla indimenticabile esperienza della Gmg del Giubileo. Questa volta, andando fuori, i nostri ragazzi hanno sperimentato cosa vuol dire essere accolti ma soprattutto hanno toccato con mano il valore della eredità spirituale di questa terra. Essere riconosciuti e identificati come “quelli della terra di san Francesco o di san Benedetto come di tanti altri santi umbri, fa capire che “l’Umbria ha molto da dare al mondo intero” e questo lo si verifica in modo particolare quando si va all’estero. Fin dai primi giorni, con lo sbarco a Manhattan il gruppo si è trovato a fare una riflessione critica sulla storia dell’occidente che deve essere rievangelizzato e deve ritrovare le proprie radici cristiane. Noi umbri, commenta mons.Fontana, ci siamo “ritrovati con questo gran tesoro di santità” da offrire al mondo. La quotidiana celebrazione comune di Lodi, Vespri e Messa hanno accompagnato e guidato la riscoperta di questo tesoro di spiritualità.
A Toronto la Chiesa umbra si è ritrovata giovane e unita
UN PRIMO BILANCIO DELLA GMG CON MONS. RICCARDO FONTANA
AUTORE:
MariaRita Valli