L’iconografia conosciuta sulla beata Angela giunta fino a noi non è molto ricca né varia, ed è generalmente concentrata nel territorio folignate. È stato quindi motivo di vero godimento spirituale la scoperta che abbiamo potuto fare di una sua immagine pittorica in una chiesa del Nord Italia e precisamente nella chiesa di San Dalmazzo al centro di Torino. Si tratta anche di un’immagine “sorprendente”, perché in essa la nostra beata è ritratta nel suo vero stato laicale e nobile, e non in quello monacale o assimilato come ci è stata per lo più consegnata dalla tradizione. La chiesa di San Dalmazzo come si presenta oggi è il risultato di una serie di rifacimenti e di trasformazioni subite dall’edificio dal 1530 al 1885; quest’ultima data segna l’inizio di un rinnovamento radicale dell’edificio che si protrae per oltre un ventennio e la cui decorazione murale fu affidata interamente al Reffo e alla sua scuola. Enrico Reffo (1831-1917) viene considerato uno dei pittori che meglio ha reso possibile nel XIX secolo, in pieno clima realista e materialista, la pittura religiosa.
La collaborazione del Reffo con i padri Barnabiti (custodi della chiesa di San Dalmazzo) iniziò nel 1881 con i lavori della cappella del Sacro Cuore, ove venne collocato il quadro con nostra beata. In questo quadro, a forma di trittico, compaiono, appaiate: santa Margherita M. Alacoque (visitandina) e santa Rosa da Lima (terziaria domenicana); santa Caterina da Siena (terziaria domenicana) e santa Terersa d’Avila (carmelitana); santa Angela Merici (terziaria francescana e fondatrice delle Orsoline) e santa Angela da Foligno; davanti a tutte costoro, inginocchiata, santa Maria Maddalena. Non essendo scritti i nomi sotto le immagini, era difficile stabilire l’identità di Angela, ma ci è venuto in aiuto un opuscolo edito nel 1991 con i disegni preparatori del Reffo, esposti in una mostra su questo pittore a Pinerolo (Enrico Reffo, pittore religioso tra Ottocento e Novecento, quaderno n. 28, Pinerolo 1991), ove è riprodotto lo “studio per il drappeggio per la figura di santa (sic) Angela da Foligno” in matita, carboncino e sanguigna su carta spolvero, che corrisponde esattamente all’immagine indicata. Comunichiamo agli studiosi e ai devoti di Angela questo “ritrovamento”, nella immediata preparazione al VII centenario della sua morte 4 gennaio 2009, nella speranza di poterne fare altri anche con il loro aiuto.