Domenica 30 novembre, prima di Avvento, si è ufficialmente aperto l’anno della vita consacrata nella diocesi di Spoleto – Norcia, indetto da papa Francesco. L’avvio è avvenuto con una celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Renato Boccardo nel santuario della Madonna di Loreto a Spoleto, alla presenza delle religiose e dei religiosi della diocesi e di molti fedeli laici. In diocesi sono presenti 345 persone consacrate nella vita religiosa: 266 religiose (monache di clausura e suore di vita attiva), 57 religiosi presbiteri, 17 religiosi non presbiteri e 7 eremiti (censimento al 31 dicembre 2013). Mons. Boccardo nell’omelia ha sottolineato come il tempo di Avvento, tempo di attesa della nascita del Salvatore, è caratterizzato da due movimenti: il primo di Dio che va incontro all’uomo e tutto ciò che è dell’uomo diventa di Dio; il secondo dell’uomo che va verso Dio e che gli permette di mantenere vigile mente e cuore per la venuta del Signore. Ha poi definito la vita consacrata “dono prezioso per tutta la Chiesa, una delle tante e belle possibilità che lo Spirito Santo continua ad offrire”. L’arcivescovo ha inoltre ricordato i tre obiettivi che il Papa si aspetta da questo anno dedicato alla vita consacrata: guardare al passato con gratitudine, vivere il presente con passione e abbracciare il futuro con speranza. Ciò concretamente significa riflettere non tanto sulle strutture e sui numeri della vita consacrata, “ma sulle nuove forme di presenza che i religiose e le religiose possono attuare, reinventandosi e uscendo dalle formule che hanno funzionato un tempo, per accompagnare e assistere questa umanità. Questa sera siamo qui – ha proseguito mons. Boccardo – per lodare il Signore per il bene che fate e continuerete a fare e per affidarvi alla bontà, alla fedeltà e alla consolazione di Dio. Significativo il momento in cui ciascun religioso/a presente ha rinnovato gli impegni della propria consacrazione per essere sempre più saldi nella fede, lieti nella speranza, forti nella carità, riflessi della luce di Cristo, strumenti di pace e di fraternità tra gli uomini. Al termine della messa, foto di gruppo con l’Arcivescovo e un momento di fraternità.