L’estate 2012 è alle porte, e sarà ricca di appuntamenti per i ragazzi della diocesi di Orvieto-Todi.
Come sempre, ci aspettano i campi estivi diocesani e gli oratori che, soprattutto negli ultimi anni, si sono ampiamente diffusi nelle nostre parrocchie, coinvolgendo tantissimi bambini e ragazzi… ma come, e soprattutto da chi partono tutte queste iniziative? Dagli animatori.
Come Azione cattolica, in collaborazione con la Pastorale giovanile, abbiamo quindi pensato un appuntamento rivolto ai giovani che vogliono dedicare la loro estate ai bambini. Siamo convinti che ci siano sempre da imparare (e riscoprire) tecniche e motivazioni. Per questo, sulla scia degli Orientamenti della Cei per il decennio della formazione, lavoriamo per proporre ai nostri educatori occasioni che siano allo stesso tempo formative e divertenti e che ci consentano di crescere insieme.
La due giorni che si è svolta ad Orvieto nel weekend scorso è ruotata intorno a tre argomenti fondamentali per la preparazione degli educatori: spiritualità personale, cura delle relazioni (con i ragazzi e tra animatori) e tecniche di animazione.
Due giorni intensi e sicuramente fonte di ricchezza per circa 50 ragazzi tra i 16 e i 25 anni che ogni settimana si impegnano già nelle nostre comunità parrocchiali e che vanno aiutati a concretizzare le energie, la freschezza, le proposte e gli slanci propri di questa gioventù del 2012. Ci siamo fatti aiutare da Silvia, Mauro e Manuel, tre professionisti della formazione dell’Anspi – Associazione nazionale San Paolo Italia – che, attraverso i giochi, i laboratori e il teatro, ci hanno mostrato come testimoniare la fede e l’amore per la Chiesa, perché ogni animatore possa essere “ponte tra i ragazzi e Dio”.
“A Tu per tu” (con il primo Tu maiuscolo) è il titolo-slogan scelto per le attività dei Grest di quest’anno e per questa scuola animatori. Partendo dall’ambientazione del Principe e il povero di Mark Twain, spiegheremo ai bambini che ci vengono affidati l’importanza dei rapporti vissuti in modo autentico, non superficiale, la bellezza dello sguardo diretto, del faccia a faccia, con Gesù e con le persone che attraversano la nostra quotidianità.
I nostri gesti, le frasi, le azioni, i giochi, il semplice “stare” con i ragazzi riguardano tutta la nostra persona, richiedono una preparazione accurata e rivelano il nostro essere cristiani: sono una questione di stile.
Stiamo cercando di tramandare il sentire e il saper fare degli animatori che ci hanno preceduto perché l’animazione è cosa seria: parte dal cuore, attraversa la mente, raggiunge le mani… e si trasforma in vita!