A Pupi Avati premio Santa Chiara

Il riconoscimento è stato attribuito al regista per due suoi film nei quali emergono i valori della famiglia e delle relazioni
Il regista Pupi Avati nel suo studio durante un’intervista
Il regista Pupi Avati nel suo studio durante un’intervista

È il regista Pupi Avati il vincitore del XIII “Premio televisivo Santa Chiara”. La cerimonia di consegna è avvenuta a Roma mercoledì 10 dicembre, nella sede di produzione Duea Film Spa. Il premio è stato attribuito al regista per due sue produzioni andate in onda tra il 2013 e il 2014 sulla Rai dal titolo: Un matrimonio e Un bambino cattivo nelle quali emergono i valori della famiglia e delle relazioni”.

“È un riconoscimento che mi riempie di gioia – ha detto il regista – perché avete saputo cogliere in due opere la profondità di alcuni valori che oggi vengono dimenticati o certe problematiche che sono sottovalutate”.

La consegna del premio, consistente in incisioni e xilografie di otto artisti della Galleria del Cantico, è avvenuta da parte del presidente del Comitato organizzatore Daniela Fanellie da don Vittorio Peri, vicario episcopale per la Cultura e primo presidente del Comitato. “In ambedue i lavori – si legge nelle motivazioni del premio – con professionalità di alto profilo umano e artistico, il regista ha saputo non solo dare rilievo ai valori morali e spirituali di cui santa Chiara d’Assisi è luminosa testimone per tutti, ma anche trasmetterli efficacemente al vasto pubblico televisivo”. “Sono onorato e apprezzo davvero molto questo riconoscimento – ha continuato il regista – perché vuol dire che la città di Assisi non è rimasta indifferente a certe tematiche come la sofferenza,  che i figli vivono quando i genitori si separano”, ben presente nel Bambino cattivo. A margine della consegna Pupi Avati si è soffermato piacevolmente a parlare con la delegazione a cui ha presentato tutto il suo staff anticipando un lavoro con Rai Fiction su alcuni momenti fondamentali del Vangelo.

Il premio nasce nel 1988 per volontà di alcuni ideatori tra cui mons. Vittorio Peri già primo presidente in collaborazione con la Curia diocesana, le famiglie francescane, la Fondazione internazionale Assisi e il Comune.

Lo scopo primario è stato sempre quello di dare concreta rilevanza alla proclamazione di Santa Chiara quale “patrona della televisione”, voluta il 14 febbraio 1958 da Papa Pio XII. Il premio biennale, assegna riconoscimenti simbolici a reti televisive, autori, registi, conduttori che hanno trasmesso nel biennio di riferimento programmi capaci di ispirare profondi valori spirituali e morali e di promuovere l’arricchimento interiore della persona.

AUTORE: M. A.