Nei momenti di difficoltà la solidarietà e la vicinanza cristiana e non solo, non si fanno attendere a Perugia. A testimoniarlo ancora una volta è stata la folta partecipazione di persone, tra il pomeriggio e la serata del 18 giugno, a due significativi eventi di valenza sociale promossi dalla Caritas diocesana: l’Inaugurazione dell’Emporio “Siloe” in Ponte San Giovanni; il Concerto “Se la gente usasse il cuore” delle corali delle sette Zone pastorali dell’Archidiocesi nella cattedrale di San Lorenzo.
Sul sagrato della chiesa parrocchiale di San Bartolomeo in Ponte San Giovanni si sono ritrovati in tanti per l’inaugurazione dell’Emporio “Siloe”, il quarto aperto dalla Caritas diocesana in meno di due anni. “Siloe” (così denominato in ricordo della piscina in cui ebbe la vista il cieco miracolato da Gesù), insieme agli Empori “Divina Misericordia” in San Sisto di Perugia e “Betlemme” in Schiavo di Marsciano, è la terza delle opere segno diocesane del Giubileo della Misericordia volute dal cardinale Gualtiero Bassetti. La sua apertura ha richiamato la presenza di numerosi rappresentanti delle Istituzioni civili del capoluogo umbro, in primis del sindaco Andrea Romizi, ma anche religiose e non solo cattoliche. C’era l’imam Abdel Qader e il parroco della comunità ortodossa romena padre Jonut Radu. La loro presenza ha fatto assumere all’inaugurazione di “Siloe” un carattere «interreligioso». Basti pensare che il parroco don Gianluca Alunni ha invitato due bambini, un cristiano e un musulmano, entrambi del “Gr.Est.” (Gruppo Estivo) dell’Oratorio parrocchiale, a tenere in mano, davanti all’ingresso dell’Emporio, il nastro tagliato dal sindaco Romizi al momento dell’inaugurazione. Proprio i bambini del “Gr.Est.” sono stati al “centro” del pomeriggio “ponteggiano” Caritas, donando per primi diversi prodotti alimentari all’Emporio, quasi a dare l’esempio a tanti adulti “distratti”, che non riescono a vedere le difficoltà del prossimo, come richiama la stessa parola “Siloe”. La presenza e il gesto dei più piccoli sono stati menzionati da coloro che hanno preso la parola all’inaugurazione che ha preceduto la visita alla sede dell’Emporio, situata nella centralissima via Manzoni in un antico edificio parrocchiale edificato all’inizio del ‘900 e molto caro agli abitanti di Ponte San Giovanni: per più di 70 anni è stata la sede della Scuola Materna animata dalle Suore Adoratrici del Sangue di Gesù.
All’inaugurazione erano presenti anche il vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti, il vicario episcopale per la Terza Zona pastorale mons. Giuseppe Piccioni, il direttore della Caritas diocesana, diacono Giancarlo Pecetti, alcuni parroci e religiosi del territorio, i diaconi Nando Ricci e Paolo Sorberlli di Ponte San Giovanni, i diaconi Luciano Cerati e Giampiero Morozzi, responsabili rispettivamente degli Empori “Betlemme” e “Divina Misericordia” e Alfonso Dragone, responsabile dell’Emporio “Tabgha” presso il “Villaggio della Carità”, il primo aperto a Perugia.
A coordinare gli interventi è stato il giovane Carlo Cestellini, ingegnere, referente con la moglie Ilaria della Caritas per la Terza Zona pastorale, che ha coordinato 65 volontari nell’opera di allestimento dell’Emporio, i cui fruitori iniziali saranno 200 famiglie in difficoltà residenti in un vasto territorio: Balanzano, Brufa, Collestrada, Ospedalicchio, Pieve di Campo, Ponte San Giovanni, Pontenuovo di Torgiano, Sant’Andrea d’Agliano, Sant’Enea, San Martino in Campo e in Colle, Santa Maria Rossa e Torgiano. L’ing. Cestellini ha ricordato le realtà che hanno contribuito all’attivazione di “Siloe”: la Caritas italiana e diocesana attraverso l’8xMille alla Chiesa cattolica (il cui spot televisivo nazionale della campagna Cei “Chiedilo a loro”, in onda fino a luglio, è stato realizzato nell’Emporio del “Villaggio della Carità”); “la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia; il Gruppo alimentare Emi”. Questa realtà imprenditoriale, molto sensibile alle iniziative caritative della Chiesa umbra, ha donato, in occasione dell’inaugurazione dell’Emporio “Siloe”, un furgone climatizzato a servizio dei quattro “Empori” della Caritas diocesana benedetto dal cardinale Bassetti.
L’istituzione che ha maggiormente contribuito alla realizzazione dei quattro Empori è la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, rappresentata a Ponte San Giovanni da Daniela Monni, già direttrice della Caritas diocesana.
«La Fondazione, in questi anni difficili per tante famiglie e in mancanza di una forma di sostegno universale, ha accompagnato il lavoro delle Caritas dell’Umbria – ha detto la dott.ssa Monni – anche attraverso il “Fondo di Solidarietà” e il “Microcredito”. La Fondazione ha creduto alla progettualità degli Empori Caritas, già avviati in altre diocesi italiane, mettendoci del capitale, che non è solo una risposta a chi soffre, ma anche un modo di attivare un territorio con il coinvolgimento delle Istituzioni e della comunità e i bambini che hanno raccolto i generi alimentari riempiendo i loro cesti sono un esempio. I progetti come quello degli Empori sono dei sogni che diventano realtà quando non ci sono solo i soldi ma delle persone capaci di scommetterci la vita. Il grazie più grande e a tutti coloro che hanno permesso oggi di aprire e domani di consentire a questa realtà di andare avanti. Questa è una bella scommessa di vivere attivamente il territorio insieme. Mi auguro che i bambini del “Gr.Est.” – ha concluso Daniela Monni –, che oggi sono qui a cantare, siano coloro che domani prendano in mano il territorio con dei semi di speranza di cui abbiamo bisogno in questo tempo».
Anche il sindaco Romizi è intervenuto salutando in particolare i ragazzi, che «sono davvero i nostri semi di speranza. Siamo felici e soddisfatti per la nascita di questo Emporio, perché è una realtà vincente – ha commentato il primo cittadino – e si è visto dove è stata già aperta, dando un supporto importante a tante famiglie nell’affrontare momenti estremamente complessi e drammatici. Il messaggio trasmesso dagli Empori alle nostre Istituzioni e ai nostri cittadini, è quello di aprire la via del cuore nel cercare di inventarci percorsi diversi e nuovi quando le risorse pubbliche non sono sempre sufficienti. Facciamo la nostra parte secondo le possibilità di ciascuno e la realtà degli Empori è un insegnamento per tutti noi e per questo ringrazio la Caritas, la Fondazione Cassa di Risparmio e quanti si sono prodigati per la loro apertura».
Don Gianluca Alunni, a nome di tutti i sacerdoti delle parrocchie della Terza Zona pastorale coinvolte nella realizzazione del progetto, è intervenuto spiegando il nome dell’Emporio. «Coloro che non vedono vedano, ci insegna Gesù nel guarire l’uomo cieco dalla nascita, che ebbe la vista lavandosi gli occhi nella piscina di “Siloe”, che significa inviato – ha ricordato il parroco –. E nell’inaugurare quest’Emporio, coloro che non vedono il bisognoso possano vederlo, ma nello stesso tempo coloro che vedono l’impegno, il servizio attraverso questa nuova realtà di sostegno a chi è in difficoltà, possano vedere nelle opere buone il volto misericordioso di Dio Padre».
Anche l’imam Abdel Qader, nell’esprimere la sua emozione «nell’essere qui con il nostro cardinale, con il sindaco e diverse autorità – ha detto –, sono particolarmente emozionato nel vedere questi bambini, i nostri figli, stare insieme, perché questo progetto, nell’essere appoggiato da Dio, avrà un grande successo».
L’ortodosso romeno padre Radu, nell’intervenire, ha parlato degli Empori come di «una sorgente di grazia, punto di riferimento per tante persone dalle lingue e nazioni diverse. E’ una fontana di bene che si apre a Ponte San Giovanni – ha commentato –, che alimenta relazioni che creeranno una comunità più unita».
Il cardinale Bassetti, anche lui commosso nel vedere tanti bambini con le magliette colorate del “Gr.Est”, impegnati nei canti che hanno accompagnato l’inaugurazione di “Siloe”, da detto: «Noi adulti siamo qui a mani vuote, mentre i nostri bambini hanno tutti un cesto con dei viveri che porteranno all’Emporio. Idealmente e moralmente sono loro che danno inizio a questo Emporio. Comprendo sempre meglio, nell’andare avanti con l’età, quanto abbia ragione Gesù che ci dice: “Se non diventerete come i bambini non entrerete nel Regno dei Cieli. D’altra parte la moltiplicazione dei pani e dei pesci è avvenuta perché c’era un bambino, come oggi, che aveva con sé 5 piccoli pani e due pesci, che è stato generoso condividendoli con tutti ed è avvenuta questa meravigliosa moltiplicazione. Per cui i protagonisti – ha evidenziato il porporato – sono due: Gesù e il bambino. Questo mi fa molto riflettere su un fatto importante: più siamo disposti a condividere, più si moltiplica, più ne avremmo per tutti. Questa è la logica del Vangelo, che non è quella della matematica in cui più si divide e meno hai. Grazie a voi ragazzi e ai volontari che sono tanti. Ho dubitato della loro disponibilità a servire il prossimo attraverso l’opera degli Empori, pensando anche al periodo di crisi che stiamo attraversando, ma la mia poca fede mi ha smentito».
«Lo scopo degli Empori – ha evidenziato il cardinale – è quello di essere opera di misericordia e non potrò mai dimenticare quanto mi disse un ergastolano nel fargli visita: “Le opere di misericordia sono la sostanza del Vangelo”. Non abbiate paura ad essere generosi, misericordiosi, perché le opere di misericordia sono il volto del Padre. Dio perdona tanti peccati per un’opera di misericordia compiuta».
Il pomeriggio degli Empori Caritas, apertosi con l’inaugurazione di “Siloe” in Ponte San Giovanni, è proseguito nella serata con il Concerto delle corali delle sette Zone pastorali nella cattedrale di San Lorenzo in Perugia, dove si sono esibiti più di 250 coristi eseguendo brani molto noti di artisti antichi e contemporanei. Il gruppo che ha ricevuto più applausi in assoluto è stato quello delle ospiti estere, denominata “Voci dal mondo”. Si tratta di alcune giovani profughe del continente africano, ospiti della Caritas diocesana da alcuni mesi presso la Casa di accoglienza “Il Pozzo di Giacobbe”, che hanno cantato due brani spiritual della loro terra indossando delle magliette bianche con su scritto quanto detto recentemente da papa Francesco: “I migranti non sono un pericolo, ma sono in pericolo”. Il concerto si è concluso con il canto “Se la gente usasse il cuore” di Andrea Bocelli, eseguito da tutti i 250 e più coristi. Il cardinale Bassetti, intervenendo nell’impartire la benedizione alle persone che gremivano la cattedrale, ha detto: «I nostri coristi sono stati bravissimi, il cuore ha vinto … Gli Empori vanno moltiplicati, sostenuti e per questo siate generosi».