A Perugia la seconda edizione del “Cinema dell’anima”

Ha preso avvio il 1 luglio il festival “Cinema dell’anima” in corso fino al 7 del corrente mese nella suggestiva cornice dell’Isola di San Lorenzo (piazza IV Novembre) nel centro storico di Perugia.

A “Cinema dell’anima” il tema del viaggio

Per la seconda edizione del festival l’organizzatore Alberto Di Giglio – forte del sostegno delle associazioni CineMà, Genesi, Frammenti, e dell’iniziativa pastorale del vescovo Maffeis – ha pensato di combinare il tema del viaggio, geografico ed esistenziale, ma anche l’intelligenza artificiale e molto altro.

Un viaggio poetico nell’Italia del sacro è stato il motivo dominante della prima giornata: alle 17 nella sala del Dottorato, appuntamento con Fellini “Il cantore della grazia” con Andrea Fagioli, critico cinematografico, direttore della rivista Edav e critico televisivo di Avvenire. L’humanitas di Fellini, tra saxcro e profano. Don Renato Butera, Università pontificia salesiana. Alle 19 si è tenuto l’incontro con l’ospite
d’eccezione Davide Rondoni, poeta e scrittore, che è intervenuto sul tema “L’anima cerca segni” anticipando la visione (ore 21) di Sacritalia, documentario diretto da Francesco Castellani in cui il noto poeta accompagna gli spettatori in uno straordinario viaggio sentimentale lungo un’Italia ancora fedele all’idea del sacro. Attraverso artisti, ritualità, luoghi celebri e meno celebri di un paese che malgrado le ferite della modernità è ancora incarnazione credibile di quella bellezza che allieta l’anima. In serata la proiezione del capolavoro La strada di Federico Fellini.

Il tema del viaggio in stile Odissea lo si ritroverà in alcuni film della rassegna (legati al cineforum dei giovani universitari) come Brigitte Bardot forever, dove il cineasta polacco Lech Majevski delinea l’immaginifico percorso di un novello Telemaco alla ricerca del padre. C’è poi il “viaggio dell’esistenza” con il capolavoro The tree of life di Terrence Malik, che sarà presentato il 4 luglio dal Movimento per la vita. O quello a ritroso nel tempo, come i percorsi del Sacro nel cinema di Pupi Avati tra Medioevo e horror padano, con i due film Magnificat e Il signor Diavolo.

È insomma l’idea stessa del viaggio ad affermarsi lungo il festival come capacità del cinema di far esplorare quei territori spirituali che la prosa della vita di ogni giorno non può contenere.

…e quello dell’intelligenza artificiale

Altro argomento forte sarà quello dell’intelligenza artificiale, illustrata attraverso un titolo profetico come 2001 – Odissea nello spazio. Si riprende così il filo omerico del viaggio che, con la pellicola fantascientifica di Kubrick, diventa quello dell’umanità stessa.

Ma c’è anche il positivo di una tecnologia intesa in chiave umanistica, esemplificata da realtà come la Fondazione malattie rare “Mauro Baschirotto” che ogni anno conferisce un premio per la ricerca scientifica, in particolare per la Terapia genica della malattia di Lafora. Ed è sponsor del film Il senso della bellezza di Valerio Jalongo.

Altre proposte

Da segnalare anche le altre proposte: L’anima cerca segni, a cura di Davide Rondoni, con il documentario Sacritalia; quindi un film poetico come Limoni d’inverno di Cristina Carone, con protagonisti gli intensi Luca Lionello e Cristian De Sica, fino alla serata di Musica medicina dell’anima di Katia Ghigi e Michele Rossetti, presso l’Istituto di musica sacra Frescobaldi.  Il programma dettagliato si trova all’indirizzo www.perugiacinemadellanima.it.

Intervista al regista Alberto Di Giglio

L’identità visiva del festival di quest’anno ci è stata ispirata da un’immagine tratta dal film Il tormento e l’estasi del 1965 di Carol Reed con Charlton Heston, che verrà proiettato la mattina di sabato 6 luglio.- Così risponde il regista ed organizzatore del festival Alberto Di Giglio in un’intervista uscita nell’ultimo numero del settimanale “La Voce”-. “Una sequenza memorabile con Michelangelo protagonista, che ora non vi svelo perché va vista, che ci accompagna fino all’atto della Creazione, icona simbolo della Cappella Sistina. Quindi un processo di purificazione dello sguardo e delle nostre intenzioni”.

Cosa differenzia questo festival dalle altre rassegne di cinema?

Nella prima edizione, lo scorso anno, abbiamo esplorato il tema dell’anima con il cinema ‘ad alta quota’ di Bergman, Tarkovskij, Sokurov, Zanussi e Lech Majewski. Quest’anno il motivo ispiratore sarà l’Odissea di Omero con diverse pellicole selezionate che, in modi differenti, affrontano questo grande testo archetipico. Rispetto ad altri festival cerchiamo sempre di andare controcorrente, come i salmoni. I temi inducono a riflettere sul senso della vita; il cinema, qualcuno ha detto, non deve dare risposte ma suscitare domande. Un certo cinema può aiutare a purificare lo sguardo, a generare nuovi stimoli per l’intelletto e nutrimento per l’anima che sono di orientamento per la vita”.

Nel programma avete invitato anche filosofi, poeti, musicisti: una novità per un festival del cinema?

Certo, i poeti innanzitutto; io sostengo che la poesia e la musica sono due sorelle inseparabili del cinema dell’anima. Oltre al momento di apertura con Davide Rondoni, dedichiamo alla poesia altri due eventi, con Luigi Boneschi e l’attore Stefano Maria Grillo, con la poetessa Asia Vaudo e la scrittrice e giornalista Silvia Guidi. È importante dare spazio e voce alla dimensione poetica dell’esistenza, condizione imprescindibile per predisporre la nostra anima ad accogliere le novità dello Spirito. Così è anche per la musica. L’arte esiste per salvarci la vita, che è sovente a rischio di soffocamento spirituale”.

 

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