Mentre ci apprestiamo a vivere a Roma, il prossimo fine settimana, il Giubileo del mondo della comunicazione (Giubileo del Mondo della Comunicazione: dal 24 al 26 gennaio il primo grande evento dedicato ai professionisti della comunicazione), per riflettere su quanto i media possano comunicare speranza, non possiamo non riflettere sull’uso “estremo” dei social.
Testimone dello sguardo a messa sullo smartphone
Senza voler essere troppo “bacchettoni”, deve interrogarci come adulti e come operatori dei media quanto ci ha segnalato, per WhatsApp, domenica 19 gennaio, un fedele e lettore del nostro settimanale.
«Seduti su una delle panche di una chiesa del centro storico di Perugia, domenica mattina, una giovane mamma con i due figli, una ragazzina di non più di 13 anni e un fratello più piccolo. La ragazzina ha lo smartphone in mano. Gli occhi fissi sullo schermo. Spesso digita qualcosa.
La mamma la riprende, chiedendole di seguire la messa. Senza successo: lo sguardo della figlia resta incollato allo schermo del suo cellulare (Smartphone Ai Minori: Divieto O Educazione Digitale?).
Ha detto il cardinale Pietro Parolin che la Chiesa si è accorta “con ritardo” di quanto internet e soprattutto l’uso ossessivo dei social potessero condizionare la vita delle persone. Per Massimo Cacciari “il problema non è la secolarizzazione ma la scristianizzazione”. Forse ha ragione».
Anche a tavola con lo sguardo sullo smartphone
Ne ha da vendere di ragione, caro lettore, il noto filosofo e opinionista veneziano. Non sono solo gli adolescenti, i giovani a fare un uso sconsiderato dei social, anche gli adulti in chiesa. Lo sguardo prolungato sullo smartphone è quasi dappertutto, spesso davvero diseducativo. Ad esempio, a ristorante, si vedono intere famiglie che, nell’attesa delle portate, non conversano. Tutti stanno con il capo chino sul tavolo a guardare il proprio smartphone in rigoroso silenzio, come se stessero in raccoglimento, un po’ come si dovrebbe stare a messa ma con il cellulare spento.
Un Giubileo con lo sguardo sulla comunicazione
C’è attesa tra gli operatori dei media per l’imminente evento giubilare a Roma, dal 24 al 26 gennaio, dedicato al mondo della comunicazione. È il primo dei 36 grandi eventi del Giubileo dove, nel seguire i diversi incontri e dibatti anche formativi (Giubileo del Mondo della Comunicazione), i comunicatori e non solo, potranno essere “pellegrini di speranza…, per costruire insieme un mondo migliore”. Un mondo anche con meno sguardi sullo smartphone e più sul Vangelo, sull’annuncio della buona novella.