La malattia, la sofferenza fisica, psichica e morale, anche se costituiscono una porta molto stretta, nella vita di ogni uomo non possiedono l’ultima parola. Il dolore, infatti, per quanto grande, può essere alleviato dall’amore, uno strumento potentissimo capace di distruggere ogni forma di morte. Proprio per questo sono nate alcune associazioni di volontariato che hanno saputo nutrire e far maturare, giorno dopo giorno, il grande seme dell’amore che Dio ha piantato nell’umanità. Tra queste c’è l’Unitalsi, una grandissima associazione con varie sedi in tutte le parti d’Italia, sorta con l’obbiettivo di accompagnare e assistere tutte le persone affette da malattia, disabilità o qualsiasi altra forma di sofferenza condividendo con loro l’esperienza del pellegrinaggio verso i santuari mariani come Lourdes, Loreto, Fatima o importanti luoghi di culto come la Terra Santa e la Polonia. L’Unitalsi è nata più di cento anni fa. Precisamente nel 1903, quando Giovanni Battista Tomassi, ragazzo poco più che ventenne affetto da una grave forma di artrite deformante irriversibile che lo costringeva in carrozzella da quasi dieci anni, si trovò a vivere una grande sofferenza anche nello spirito, oltre che nel corpo, per la grande ribellione a Dio e alla Chiesa. Egli, avendo saputo dell’organizzazione di un viaggio a Lourdes, chiese di aderire con l’intenzione di giungere dinanzi alla grotta di Massabielle e, qualora non avesse ottenuto la guarigione, di togliersi la vita; compiendo un gesto clamoroso. Per fortuna questo non avvenne. Di fronte alla grotta dove l’Immacolata apparve a santa Bernadette, egli venne colpito dalla presenza di volontari che stavano lì, e dal loro amorevole servizio che offrivano ai sofferenti regalando conforto, speranza e serenità. Dal quel momento si è incominciata a formare l’associazione Unitalsi, alla quale hanno aderito in molti con lo scopo di mettere a disposizione delle persone in difficoltà tempo e risorse. I volontari di questa associazione, però, non offrono solo, ma ricevono anche altrettante ricchezze di cui, magari, possono aver bisogno. Qualunque essere umano, infatti, allo stesso tempo ha sia delle carenze, le quali possono essere colmate dalle risorse dei suoi simili, che delle potenzialità che hanno la possibilità di far fronte alle mancanze di questi ultimi. L’Unitalsi, quindi, vuole essere un Corpo, come dicono le sacre Scritture, dove ogni membro ha la sua importanza fondamentale e, per essere integro, necessita della presenza degli altri. Molte volte le persone la cui vita è segnata dalla sofferenza decidono di partire verso i santuari mariani perché sono spinti dalla speranza di ottenere una guarigione fisica dalle loro infermità. Quasi sempre, però, queste persone tornano a casa senza essere miracolate nella carne, ma avendo ottenuto un miracolo assai più grande nel cuore. In questi pellegrinaggi infatti, grazie all’amore, alla condivisione fraterna e anche all’incontro con la Vergine Maria, si trova la vera pace nel cuore e la forza per affrontare le nostre croci, nella certezza di non essere mai soli con il proprio dolore. La nostra associazione, pur conservando i tradizionali usi e costumi, in questi anni si è, pian piano, evoluta al fine di far crescere la nostra famiglia in tutti i sensi. Per esempio, la nostra sottosezione di Perugia, oltre ai pellegrinaggi, si sta organizzando, durante l’anno, sempre più per dar vita ad eventi di convivialità e di crescita spirituale come la catechesi mensile, la festa di carnevale, qualche giornata da vivere insieme con la messa e il pranzo. Oggigiorno nella nostra associazione si ha sempre più bisogno di giovani che contribuiscano, secondo le loro possibilità e risorse, allo sviluppo di questa grande e speciale famiglia, perché, mentre le persone con età un po’ più avanzata hanno, come grandi e preziosi doni, la saggezza e l’esperienza, i giovani possiedono le chiavi per intravedere ed entrare nel futuro. Anche quest’anno noi dell’Unitalsi sezione Umbria partiremo, nel mese di giugno, per Lourdes. Vi invitiamo tutti a venire, perché è un’esperienza che può regalare veramente tanto a chi la riceve con il cuore.
A Lourdes si va per ricevere e donare
La testimonianza di Elena, disabile, socia dell’ Unitalsi di Perugia
AUTORE:
Elena Remedia