Il laboratorio didattico del Museo del duomo ha accolto anche in questo anno scolastico 2010-2011 un numero significativo di alunni provenienti da scuole di ogni ordine e grado di Città di Castello. I progetti realizzati sono stati di due tipi: museali e territoriali. I primi hanno interessato le opere conservate all’interno della struttura museale, come lo studio del Tesoro di Canoscio, il Paliotto, le tecniche dell’oreficeria, ma anche l’approfondimento relativo all’iconografia dei santi, degli artisti di fama internazione quali Pinturicchio con la Madonna con il Bambino e san Giovannino e Rosso Fiorentino con il Cristo risorto in gloria, opere custodite nel museo. I progetti territoriali hanno avuto come obiettivo quello di far conoscere il ricco patrimonio ecclesiastico della diocesi tifernate presente in tutto il territorio altotiberino attraverso lo studio dei santuari e delle pievi, delle chiese, della basilica cattedrale ed anche dei monasteri di clausura. Solo nella nostra città, nell’antico rione S. Giacomo ce ne sono ben tre, tra cui quello delle Cappuccine di Santa Veronica Giuliani. Quest’anno, in cui ricorre il 350° anniversario della nascita della Santa, c’è stata una particolare attenzione da parte delle scuole, che hanno voluto approfondire la vita di Orsola Giuliani, la visita al monastero, al piccolo museo conservato al suo interno e all’adiacente chiesa dove è conservato il corpo della Santa. L’esperienza è risultata molto coinvolgente non solo per la curiosità dei giovani visitatori ma anche per la cortesia delle suore, una delle quali si è resa disponibile a parlare con gli alunni. Le classi in visita sono state le primarie di San Francesco di Sales che, guidate da insegnanti molto sensibili, hanno interloquito con la suora in modo molto costruttivo. Sono state fatte molte domande, da quelle più scontate ad altre inaspettate ma molto intuitive e frutto di un autentico interesse: com’è stato l’incontro con Dio, come si svolge la vita di clausura all’interno del monastero, chi era Orsola Giuliani, perché la scelta della vita religiosa contemplativa e non attiva e così via. Di grande impatto anche la visita al museo, nel quale all’interno di apposite vetrine sono esposti oggetti appartenuti alla Santa: libri, strumenti di penitenza, oggetti personali. La conoscenza di questo modo, poco noto ai giovani, di vivere il rapporto con il Signore ha lasciato un segno forte soprattutto di confronto con quelli che sono i grandi problemi della società attuale, sempre più incalzanti e preoccupanti: un modo anche questo significativo per riflettere su se stessi e per poter aiutare gli altri.
A lezione da santa Veronica
Laboratorio didattico del Museo del duomo
AUTORE:
Catia Cecchetti