Nonostante la forte bufera che ha imperversato su Gualdo Tadino dalle prime ore del pomeriggio dell’8 dicembre, la cerimonia di ordinazione diaconale di Emanuele Komla Saba e Francesco Farabi ha potuto lo stesso aver luogo e con la presenza di un discreto numero di fedeli, che hanno affrontato strade scivolose, il vento e il freddo pur di assistere al secondo avvenimento del genere in meno di un anno: con i nuovi due diaconi, infatti, salgono a quattro quelli ordinati in città in poco tempo, cui se ne aggiunge un altro a Nocera Umbra. “Si tratta di un segno della benedizione di Dio” ha commentato il vescovo mons. Domenico Sorrentino, che ha presieduto la celebrazione coadiuvato da moltissimi dei sacerdoti, diaconi ed accoliti del territorio “E questo è davvero un giorno speciale. Sarà perché oggi è l’Immacolata e fuori è tutto bianco per la neve, forse, o perché vedo tanti fedeli intervenuti a stringersi attorno a questi due nuovi ministri di Dio o, forse ancora, per la musica gioiosa che sento levarsi dal coro”. Ad animare la celebrazione, infatti, il coro interparrocchiale gualdese, diretto da don Michele Zullato, con la presenza di ben due percussionisti, due chitarristi, un tastierista e un flautista, per complessivi quaranta elementi: oltre all’oratorio salesiano, il primo dei frutti di quella collaborazione fra parrocchie gualdesi tanto caldeggiata dal Vescovo anche nella recente lettera pastorale inviata alla Vicaria gualdese dopo il termine della visita, il mese scorso. Calorosi i fedeli, con numerosi applausi che hanno sottolineato i momenti forti della cerimonia, quando i due nuovi diaconi hanno formulato la loro promessa di fronte al Vescovo, che ha loro ricordato che, da oggi, essi saranno al servizio della loro comunità. “Ricordatevi sempre – ha sottolineato – che la parola greca diàkonos significa semplicemente ‘servitore’ e voi, da ora, siete a disposizione delle esigenze pastorali della città e delle parrocchie”. Emanuele diventerà uno dei pilastri del nuovo oratorio gualdese, “una delle più belle realtà venutesi a creare di recente”; Francesco, invece, sarà impiegato, principalmente, nella parrocchia di Pieve di Compresseto, di dove è originario e in cui vive, insieme alla moglie, che mons. Sorrentino ha ringraziato di cuore per aver appoggiato la scelta del marito di intraprendere il ministero diaconale.
Quattro in un anno
Prima, per lunghi decenni, a Gualdo Tadino non venne più ordinato un diacono; poi, dopo settantacinque anni, in un anno, di diaconi ne escono ben quattro dalla basilica di San Benedetto. Gli ultimi due nel giorno dell’Immacolata, sotto una fitta nevicata. Segno evidente di un “risveglio spirituale” che, in tempi di “crisi materiale” e di difficoltà, si è concretizzato in una maggiore unitarietà pastorale e in alcune iniziative e nuove realtà, che hanno davvero dato una scossa ad un panorama ecclesiale vicariale fino a poco tempo fa poco attivo.