“Il ben-essere, un diritto per tutti. Il terzo settore a Foligno”: di questo si è discusso all’incontro con l’assessora alle Politiche sociali del Comune di Foligno Maura Franquillo, organizzato dal Gruppo Meic di Foligno e dall’Ufficio per la Pastorale dei problemi sociali e del lavoro, al quale hanno partecipato alcuni responsabili di associazioni e cooperative sociali. Il Comune di Foligno – ha evidenziato l’assessora – ha fatto finora la sua parte; nonostante l’attuale riduzione delle risorse finanziarie “non ha mai tentato di tagliare i servizi alle persone”.
Oggi i bisogni stanno aumentando, anche per effetto della crisi, ed aumentano quindi sempre più le richieste di aiuto. Nel 2014 si è arrivati a seguire oltre 1200 casi. Quello del lavoro rappresenta il bisogno primario, seguìto da quello abitativo per l’aumento degli sfratti. Per quanto riguarda i servizi con cui si fronteggiano i bisogni, la città può contare anche su un associazionismo sociale molto vivo, con ben 42 associazioni di volontariato. Il Comune e tutto il mondo del Terzo settore operano con sinergia nell’ottica del “prendersi carico” della persona nella molteplicità dei suoi bisogni. Mauro Masciotti, direttore della Caritas diocesana, ha ribadito i dati allarmanti esposti dall’assessora evidenziando lo spirito di collaborazione fra Caritas e Istituzioni pubbliche in un momento particolare che risulta peggiore del post-terremoto. Oggi nelle famiglie c’è il vuoto più assoluto e pochissima speranza.
Con le nostre comunità ecclesiali – ha aggiunto Masciotti – cerchiamo di essere vicini alle persone innanzitutto con l’ascolto, l’accoglienza ed anche con il supporto psicologico per accompagnare situazioni difficili vissute da sempre più coppie e famiglie. Negli ultimi tempi occorre fronteggiare in particolare l’emergenza abitativa attraverso l’apertura di nuove strutture di accoglienza per intere famiglie ricorrendo alle risorse sia della diocesi, sia delle Istituzioni pubbliche ed anche di cittadini. Francesca Cesarini, presidente della cooperativa “La Locomotiva”, ha riferito sul cambiamento dei bisogni, rispetto alle originarie attività, a seguito del cambiamento della società, con le reti familiari impoverite e una maggiore solitudine.
Ed ha illustrato i nuovi servizi per fronteggiare le nuove esigenze: laboratori scolastici di lingua italiana per bambini stranieri, sostegno alla genitorialità, laboratori per bambini con problemi di apprendimento o di comportamento nonché per autistici, che sono tanti. Significativa anche l’azione di prevenzione per le dipendenze. Il dott. Vittorio Ronci, direttore sanitario dell’Avis, ha evidenziato come all’aumento dei donatori si riscontri una diminuzione delle donazioni, che risultano sufficienti a garantire appieno solo le emergenze. Un problema che dovrà essere affrontato.