La campagna elettorale è in dirittura d’arrivo e ora è il momento del voto per individuare il nuovo presidente della Giunta regionale e i venti componenti dell’Assemblea legislativa umbra. Come sempre, nelle scorse settimane non sono mancate le schermaglie tra i vari candidati, in particolare fra i supporter della candidata di centrodestra Donatella Tesei e quelli di Stefania Proietti, sostenuta dal “campo largo” di centrosinistra. Sono loro due secondo attese, sondaggi e consistenza delle coalizioni che dovrebbero contendersi testa a testa la guida del nuovo “governo” regionale.
A noi interessa soprattutto invitare gli elettori umbri a partecipare al voto, senza delegare ad altri la scelta. E magari farli riflettere sull’importanza di scegliere candidati che mettano da parte ogni tipo di strumentalizzazione e attacco ‘gratuito’ agli avversari, per privilegiare le soluzioni concrete ai problemi che ogni giorno toccano i cittadini. In Umbria, lo sappiamo bene, le questioni davvero rilevanti per il territorio possono riassumersi con le dita di una mano.
La sanità pubblica e l’accesso ai servizi sanitari, in primo luogo. Tema cruciale nella nostra regione, e non solo da noi, già decisivo nelle scelte degli elettori umbri cinque anni fa, dopo le vicende giudiziarie di allora. Sembra persino scontato ribadire la necessità di un sistema sanitario pubblico efficiente e accessibile, che può fare la differenza nella qualità della vita di tante persone, perché nessuno debba mai rinunciare a curarsi per i costi troppo elevati.
Ci sono poi le questioni relative a sviluppo economico e lavoro. L’economia umbra negli ultimi anni (certo, non solo nell’ultimo lustro) ha rallentato e i giovani spesso sono costretti a lasciare la regione in cerca di migliori opportunità lavorative in Italia o all’estero. C’è bisogno di attirare investimenti, promuovere l’occupazione giovanile e sostenere le piccole e medie imprese, per invertire la tendenza.
Temi “caldi” – nel vero senso del termine – anche quelli di ambiente e gestione dei rifiuti, con nodi da sciogliere su smaltimento e incenerimento, trovando un equilibrio tra sviluppo economico e tutela ambientale.
Infine, la partita della mobilità e dei trasporti, che si gioca soprattutto sulla sostenibilità e l’accesso ai trasporti pubblici per ridurre il divario tra le aree urbane e rurali. Solo una scelta informata e consapevole può contribuire a cambiamenti positivi e concreti. Al prossimo “governo” regionale, da chiunque sia guidato, gli umbri chiedono un territorio più forte, sviluppato e inclusivo.