Tanti i fedeli giunti a Cascia, nel rispetto delle norme, per santa Rita e centinaia di migliaia quelli raggiunti ovunque nelle case d’Italia e del mondo grazie alla diretta streaming di 8 ore. Giunti da ogni parte d’Italia, chi ha partecipato in presenza alle celebrazioni in maniera scaglionata ha potuto rendere omaggio all’urna della santa all’interno della basilica. La festa di santa Rita, che si è svolta oggi, 22 maggio, ancora una volta ha unito i popoli, diffondendo la forza, la fiducia e il coraggio della Santa degli impossibili.
Le parole della Priora del monastero di Santa Rita
“La gioia, la speranza e la pace – ha detto suor Maria Rosa Bernardinis, Priora del Monastero Santa Rita da Cascia – sono queste le emozioni che oggi hanno inondato il cuore di noi monache e di tutti i devoti del mondo. Grazie alla Festa di Santa Rita abbiamo vissuto anche la prima solennità religiosa in Umbria dopo il lockdown e una delle prime in Italia. Perciò questa giornata è stata davvero la festa della speranza, nel Signore e in noi stessi, quella che Rita ci insegna a non perdere mai, per accompagnarci al domani con rinnovata fiducia e occhi nuovi”.
Il card. Comastri: santa Rita modello di vita per trasformare il mondo
“Nella vita delle persone e anche dei popoli sono determinanti i modelli di vita. Modelli ai quali si guarda per ispirare le proprie scelte e i propri comportamenti. Oggi i modelli più diffusi sono i calciatori strapagati, gli attori, le attrici, i cantanti, i personaggi dello spettacolo… che spesso conducono una vita moralmente squallida e depravata”. Con questa premessa il cardinale Angelo Comastri ha aperto la sua omelia nel solenne Pontificale della Festa di santa Rita, che ha presieduto. In un tempo fatto di falsi idoli e inganni, il porporato ha indicato, invece, la via giusta da seguire proprio nei santi, posando lo sguardo sulla perla preziosa dell’Umbria e sottolineando tre insegnamenti importanti: l’amore, il perdono e la preghiera.
“Santa Rita – ha detto il prelato – sapeva cos’è l’amore e la sua testimonianza di sposa fedele e premurosa ce lo ricorda meravigliosamente. Santa Rita è stata una vera mamma, una mamma preoccupata del bene vero dei suoi due figli. Infine, Santa Rita si consacra totalmente al Signore e vive gli ultimi anni in una intensa preghiera. Oggi abbiamo poca fede e non capiamo più l’importanza della preghiera. Se pregassimo di più e con più fede saremmo diversi e le nostre famiglie e le nostre comunità avrebbero più pace e più serenità e noi cristiani avremmo più forza per trasformare il mondo. Santa Rita ce lo ricorda – ha concluso Comastri – quanto abbiamo bisogno di seguire il suo esempio! Santa Rita, prega per noi!”.
L’importanza di tornare a celebrare la festa con la presenza dei fedeli
“È un giorno importante che segna un autentico momento di ripartenza, una boccata di ossigeno anche per le attività commerciali della città”, ha detto all’ Ansa il sindaco Mario De Carolis. A evidenziare l’importanza di tornare a celebrare la festa con la presenza dei devoti sono stati anche padre Luciano De Michieli, rettore del Santuario, il vescovo mons. Renato Boccardo e la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei: “Tornare alla festa con la presenza, seppur contenuta, di fedeli assume un significato importante, vuol dire che stiamo uscendo da un periodo difficile che ci ha tenuto per tanto tempo dentro le nostre case, ma non dobbiamo abbassare la guardia”.
Presente alla celebrazione anche il commissario straordinario alla ricostruzione post sisma, Giovanni Legnini: “La ripresa di questi territori passa anche attraverso questi momenti”.