Da qualche tempo si è diffuso un certo allarme per il sole che, preso in eccesso o in ore di punta del giorno, fa male e invecchia la pelle. Si dice che abbia anche influssi negativi su altri ambiti della salute e del comportamento umano. L’antico proverbio diceva che il caldo dà alla testa. Sembra che con le alte temperature e l’abbattimento dei freni inibitori si possa avere un incremento della violenza. Aumentano anche le disgrazie sulle strade. L’ultimo fine settimana ha comportato cinquantasei morti con un aumento di dodici vittime rispetto all’anno scorso. Morti più che in guerra. E allora, all’inizio delle vacanze non sarà male fare qualche riflessione anche se può apparire poco simpatica. Ho incontrato in libreria un amico che chiedeva un libro sul ‘silenzio’. Non lo avrei mai immaginato, essendo estroverso e allegro, sempre pronto allo scherzo e alla battuta. Ha detto che sentiva il bisogno almeno di leggerlo, il silenzio, nelle pagine di un libro e di immaginarlo e desiderarlo, anche se forse non sarebbe mai riuscito ad esercitarlo. Molti ne hanno paura. Paura di stare con se stessi. Succede che uno si senta povero e insignificante o non si sente proprio, non si avverte, non si percepisce, non esiste. Per lui esistono sono le cose e le persone che stanno fuori e lo fanno esistere di rimbalzo. Un altro aspetto delle vacanze è l’ambiente. I questi giorni si è discusso e approvato il decreto per l’emergenza rifiuti in Campania. Emergennza che dura da 14 anni e che dovrebbe terminare il prossimo 31 dicembre. Migliaia di tonnellate di rifiuti da sistemare. Le vacanze sono spesso collegate con la moltiplicazione e la disseminazione di ogni sorta di rifiuti da tutte le parti, anche quelle più lontane come le montagne. È il tempo dello spreco di tutto, di acqua, benzina, bibite, svaghi. Con tutto ciò non si deve pensare che la vacanza sia per se stessa una cosa negativa. Anzi, interrompere la catena degli impegni soliti serve per rinnovare lo spirito e l’entusiasmo per il proprio lavoro. Le vacanze sono un’opportunità per la formazione culturale, l’aggiornamento delle conoscenze, l’arricchimento della personalità, la ripresa di contatti e relazioni personali, il riassetto emozionale della famiglia. La vacanza è un’ottima invenzione per chi se la può concedere. Basta saperla impostare e interpretare. In un certo senso ognuno se la può organizzare su misura, anche stando a casa propria con qualche modifica al modo consueto di passare le giornate, cambiando gli orari e la durata del lavoro e del riposo. Una prospettiva particolare potrebbe essere quella di invertire il rapporto con le cose. Queste spesso occupano progressivamente tutti gli spazi della casa e diventano un’ingombrante tirannia. Si possono utilizzare le vacanze per invertire il processo ed avviare un esodo dalle cose per ridimensionarne i limiti della loro presenza, ricordando ciò che disse una volta madre Teresa ad un signore che voleva regalargli per forza una villa: ‘non mi serve e ciò che non serve ingombra’. Di vacanze ha trattato anche il Concilio: ‘Il tempo libero sia impiegato per distendere lo spirito, per fortificare la sanità dell’anima e del corpo’ ed aggiunge che sono validi i viaggi ‘per stabilire fraterne relazioni fra gli uomini di tutte le condizioni, di nazioni o di stirpi diverse’ (GS 61), senza tuttavia, aggiungiamo noi, andare a rischiare di essere rapiti e/o di mettere in pericolo la propria e l’altrui esistenza.
Vacanze. Attenti al caldo!
AUTORE:
Elio Bromuri