di Daris Giancarlini
Un interrogativo, di tanto in tanto (ma tanto …) viene a punteggiare le mie giornate: quanto conta Conte? Non l’allenatore, ma il Presidente del Consiglio dell’attuale esecutivo in carica.
Me lo chiedo, di tanto in tanto (ma tanto …) perché l’idea che dopo un imprenditore del campo televisivo, un boy scout e un politico di lungo corso, a guidare la ‘nave’ italiana ci fosse un professore universitario (lo era anche Monti, ma quella era un’emergenza) mi era sembrata al momento di un certo qual spessore.
Passati alcuni mesi dall’insediamento, la figura del premier sembra aver perso peso. Sbiadita, sbianchettata – lo ha fatto realmente, su una foto, uno dei vice (!) primi ministri, Matteo Salvini – dalla baldanza mediatica del leader leghista e del grillino Di Maio.
Cosicché oggi pare di capire che, essendoci di fatto i due leader dei due partiti di governo che si contendono la scena, colui che doveva essere primus inter pares è slittato a ‘terzo dopo gli altri due’.
Con ciò prefigurando quei futuri assetti politici che, nelle intenzioni degli strateghi del cambiamento, prevedono un Paese senza Parlamento dove il premier viene eletto dopo consultazione via internet. Auguri.