In un recente incontro che si è tenuto ad Ancona tra giornalisti e professionisti dell’informazione (vedi articolo a pag. 9) ci si è domandati come annunciare la speranza in un mondo globalizzato a persone confuse e disorientate dal continuo flusso di notizie che giungono da ogni parte del mondo. Si è convenuto che c’è un deficit di speranza, più marcata che in altri momenti storici. Ciò anche a causa della delusione che si è provata dopo alcuni momenti in cui l’umanità sembrava aver respirato odore di primavera, di un futuro migliore. Pensiamo quanta speranza di un tempo di pace si è manifestata dopo la fine della guerra fredda, il crollo del comunismo, la fine di una ideologia di Stato materialista e atea ed anche nella fase di passaggio da un secolo all’altro, coincidente con l’inizio di un nuovo millennio, il terzo millennio dopo Cristo in cui la vicenda cristiana è stata al centro del mondo intero grazie alla prodigiosa azione di quel gigante che è stato Giovanni Paolo II. Tornare oggi a sognare un futuro roseo o almeno sereno è tanto difficile quanto necessario per non perdere quei semi di speranza che sono attecchiti nonostante tutto e quei fili d’erba verde che sono germogliati. Ma come fare? Come trasmettere i valori e le convinzioni utili per sostenere il desiderio di bene che alimenta il cuore di tanti uomini e donne di ogni condizione e appartenenza? I mass media, in particolare la televisione che occupa tanto spazio nella vita e nella mente degli esseri umani, secondo quanto ha affermato un docente universitario specialista della materia (Ilvo Diamanti) deprimono e portano allo sconforto fornendo sempre notizie negative. Nei notiziari hanno il sopravvento i fatti di sesso, sangue e scandali. Tutto è ridotto a spettacolo, a rissa, a esibizione del privato intimo per colpire l’immaginazione e il sentimento, senza dare spazio alla ragione e al discernimento. Per confortare e divertire, nel senso etimologico di ‘divertere’ distrarre e rimettere in azione la ricerca della speranza, si offrono giochini come ‘Affari tuoi’ dove la gente si può immedesimare con il giocatore, passando da una scatola all’altra alla ricerca di un risultato positivo, rincorrendo una fortuna a buon mercato sul filo della pura casualità. Miserevole parabola, si direbbe, di esistenze vuote tenute legate ad un filo di spago. I cattolici si stanno impegnando non per scambiare scatole vuote con scatole piene, ma per comunicare in modo diverso, escludendo l’interesse per l’auditel, i dati di ascolto, per lo più ingannevoli e menzogneri, come ha dimostrato una recente pubblicazione, e ponendo al centro dell’attenzione la persona umana (Ferruccio De Bortoli) senza inganni e senza fronzoli con i suoi valori autentici. La persona concretamente situata nelle condizioni storiche culturali e sociali reali, combattendo il conformismo diffuso nei media.Per ridare fiducia alla gente che guarda la televisione non basta la televisione. Ma in qualche modo anch’essa dovrà fare un passo indietro e uno in avanti: indietro rispetto al pettegolezzo, l’esaltazione della trasgressione e dello scandalo, in avanti per le testimonianze di amore che aprono i polmoni e fanno respirare aria pulita e nuova.
Affari tuoi
AUTORE:
Elio Bromuri