Terrorismo, fatti e ipotesi

Tra le tante spiegazioni del terrorismo di matrice jiadista islamica proposte da ogni parte ve n’è una che si può desumere dal pensiero di Ratzinger prima che fosse eletto papa. Egli dice che oggi non c’è in Europa uno scontro tra le religioni. È vero che le religioni si sono sempre combattute, ma in fondo – egli dice – hanno anche sempre convissuto. Ci può essere, invece, da parte di uomini profondamente (diciamo pure fanaticamente) religiosi, odio e disprezzo verso una società corrotta che non pone più a fondamento della propria vita la fede in Dio e la sua legge. La spiegazione di Ratzinger è suscettibile di approfondimento, anche perchè ci si domanda se sia opportuno riprendere tutte le posizioni del Pontefice espresse quando ha scritto e insegnato da teologo con la libertà propria dello studioso e attribuirle di sana pianta all’attuale magistero papale. La risposta è certamente no. Ci si deve attenere soprattutto a quanto egli ha già detto in questi due mesi dalla cattedra di Pietro e dirà ancora. Tuttavia il suo pensiero è sempre di grande profondità e ci sembra fondata anche questa ipotesi, secondo cui il terrorismo perpetrato da persone di forte fede religiosa e attaccamento alle radici della propria identità, può trovare una giustificazione come vendetta e purificazione di un occidente dispregiatore della legge divina, contrario a Dio e ai veri credenti in Lui. Per questo l’assassino dell’olandese Theo Van Ghogh può presentarsi in tribunale affermando con certezza di aver fatto un atto religioso in nome di una fede incrollabile. In questa prospettiva il terrorismo jiadista islamico, anche se viene esplicitamente dichiarato come atto diretto a punire crociati e sionisti, non sarebbe in realtà contro il cristianesimo o la cristianità, quanto contro l’Occidente corrotto e corruttore che trascina nel suo baratro di immoralità anche le popolazioni islamiche, soprattutto gli immigrati. Questo ragionamento induce a pensare che essere cristiani, più cristiani, non può che favorire l’incontro tra i popoli, in quanto il tipo di vita cristiano non è e non è percepito come una minaccia per nessuno, né induce alla trasgressione coloro che si ispirano al Dio di Abramo. Se il terrorismo è ‘anticristiano’ lo è non perché è diretto contro i cristiani ma perché va contro i principi della fede cristiana, ed è anticristiano anche quando è usato come arma di guerra tra sciiti e sunniti. Possiamo dire anche che è barbaro, antiumano ed anche in questo senso è anticristiano, dal momento che Dio si è fatto uomo. Il rispetto della vita umana è ‘incondizionato’ e non sopporta eccezioni. Non minore scandalo e dolore deve procurare la strage di Londra e la strage ultima di Baghad in cui sono rimasti uccisi 24 bambini. Abbiamo fatto un ragionamento sulla base di un’ipotesi. E le ipotesi stanno nella testa, mentre i fatti stanno tragicamente davanti agli occhi nella loro cruda realtà e ci interpellano. Dobbiamo capire che non si può far finta di niente. La regina d’Inghilterra ha detto ‘Siamo inglesi, nulla cambia nella nostra vita; continueremo come prima’ Qualcuno ha scritto: ‘Al contrario: tutto deve cambiare, se vogliamo estirpare il terrorismo e gli altri tipi di violenza’. Deve cambiare il modo di ragionare partendo sempre da fatti ed escludendo i pregiudizi che offuscano l’intelligenza.

AUTORE: Elio Bromuri