Anche i sacerdoti di una certa età si sono messi a correre verso un televisore, appena hanno iniziato a suonare le campane. Il fumo bianco è stato il primo annuncio a quelli, non pochi, che stavano con lo sguardo fisso al comignolo sul tetto della Sistina. Ma quando hanno cominciato le campane nessuno ha resistito e un senso di liberazione e di gioia si è diffuso nel mondo. Le campane hanno suonato nei cinque continenti sul fuso orario di Roma. Giunta davanti ad uno schermo televisivo la gente ha cominciato a sospirare per conoscere il nome. Qualunque nome in questo momento va bene. La gente vuole solo vedere il suo volto e ascoltare la sua voce. Il volto e la voce di Pietro che continua a mostrarsi e a farsi ascoltare. Tanto grande è stato il dolore della perdita dell’indimenticabile Giovanni Paolo II, altrettanto è stato l’esplodere dell’esultanza del cuore al primo annuncio anche prima di sapere il nome. Piazza San Pietro si è riempita all’inverosimile ed ha alzato lo sguardo verso la Loggia della facciata. Alcuni, forse molti, anche se nascosti tra la folla e in mezzo ad un festoso chiasso, hanno stretto tra le dita i grani del rosario per frenare l’ansia e risolvere in preghiera le attese del cuore. Sono comparse anche le bandiere di molti Paesi, come per voler dire che il Papa appartiene a tutti, di qualsiasi nazionalità egli sia, divenendo ‘civis romanus’, cittadino romano, ‘civis urbis’ e per questo cittadino del mondo, ‘civis orbis’. E quando è apparso su quella loggia l’esultanza non si è acquietata, e si è diretta verso Benedetto XVI. Le prime parole hanno espresso un filo di imbarazzo di occupare il posto che fu del grande Giovanni Paolo II, superato dalla fiducia che il Signore può lavorare anche con strumenti umili. Nessuno, però, ha pensato che si tratti di uno strumento inadatto, avendo avuto la possibilità di ascoltare le sue omelie in questo periodo e le sue meditazioni della Via Crucis. Ratzinger, anche per la rapidità dell’elezione, è stato scelto con ampio e immediato consenso, essendo personaggio di primissimo piano nel Sacro Collegio e nella Chiesa universale. Ha occupato ruoli e svolto compiti in settori delicati e importanti da quello di teologo, di pastore, di tutore dell’ortodossia cattolica. Il nome che ha scelto fa ricordare il nostro Benedetto da Norcia, patrono d’Europa, ed anche Benedetto XV. Di questo suo più immediato Papa omonimo mi torna alla mente un episodio raccontato da un ecumenista dell’epoca, che andò con una delegazione per invitare Benedetto XV ad unirsi al movimento ecumenico ed osservò che il Papa fu contemporaneamente cordialissimo nella accoglienza e fermissimo nei principi cattolici. Tutti sanno che fu anche coraggiosamente e profeticamente contrario alla guerra che si andava combattendo sfidando le ire dei nazionalisti.
Cordialissimo e fermissimo pastore
AUTORE:
Elio Bromuri