Deposto nella nuda terra nelle Grotte vaticane, nella stessa zona sepolcrale dove fu sepolto Pietro, Giovanni Paolo II continua ad attrarre folle di pellegrini. La fila continua ed appare come il segno di una storia che continua: la storia di un rapporto tangibile tra il Papa e il popolo. Un fatto che in questo caso assume un carattere eccezionale che ha le sue radici nella personalità di Carol Wojtyla, nel suo carisma, nel fascino che emanava con i gesti e le parole, ma che troviamo presente anche in altre epoche storiche, non solo nei papi del Novecento ma persino nel Medioevo, quando il popolo era alleato con il Pontefice romano nella lotta per la riforma della Chiesa. La storia continuerà e il Papa di Roma non sarà più quel prigioniero del Vaticano, isolato dal mondo come in periodo risorgimentale si pensava dovesse finire. E per questo, dal giorno del funerale (8 aprile) fino alla fumata bianca, tutta la Chiesa rimane in silenzio e in preghiera. Anzi per il 18 è stata invitata tutta la Chiesa ad entrare idealmente in conclave e si è data appuntamento alle 10 del 18 aprile con i 115 cardinali che celebreranno la messa nella Basilica di San Pietro e invocheranno lo Spirito santo. I cardinali avranno bisogno della luce che viene dall’alto per saper scegliere colui sul quale lo Spirito si è posato. Attorno a questo evento si è caricata l’attenzione delle masse dei fedeli, dei poveri e dei potenti della terra, tutti aspettando qualcosa. Ma che cosa? Qui si apre il grande ventaglio delle attese che diventano anche previsioni e scommesse. La vera attesa, che ha fondamento nella istituzione del Primato di Pietro come è raccontata nei Vangeli, è che il prossimo papa sia e sarà un annunciatore del messaggio cristiano a tutta l’umanità, un segno di unità e di comunione nella Chiesa cattolica e promotore di dialogo e riconciliazione con gli altri fratelli cristiani, cercherà la pace tra le religioni e i popoli e sarà sempre dalla parte dei deboli e dei sofferenti. Il resto appartiene a cultura, carattere, orientamento teologico, scelta dei collaboratori, che non sono fattori secondari, ma potranno soggiacere alla forza dello Spirito. Non sarà un sosia di Karol Wojtyla. All’inizio farà fatica ad adattarsi. Ma si dovrà cogliere lo spirito che lo animerà e mettersi al suo fianco per rinnovare la Chiesa, sempre in stato di conversione e di riforma. Il venerdì santo il cardinale Ratzinger nel testo della Via crucis al Colosseo, ha pregato con toni forti per la purificazione della Chiesa. La morte di un papa e la scelta del suo successore possono farci esaltare per lo spettacolo di adesione vissuto al cospetto del mondo e che non ha raffronto alcuno con i fatti della storia e della cronaca mondana, ma non devono distogliere la Chiesa dal suo compito primario di vivere e testimoniare la Parola. In antiche raffigurazioni la Chiesa è spesso raffigurata come un barca su cui è innestata come albero maestro la croce. Giovanni Paolo II si era come identificato con quella croce che era anche il suo pastorale. Mai come in questa svolta storica stiamo tutti attorno a quella croce.
La fila continua
AUTORE:
Elio Bromuri