Mons. Peri: “San Rufino tornerà al primitivo splendore”

La piazza è un cantiere in pieno fermento. Agibili solo museo e cripta

“Non avrei mai ritenuto di trovarmi in una situazione di così intenso impegno, di essere oberato da una mole di incombenze: attendo con ansia il ripristino del complesso monumentale della cattedrale di San Rufino”: è quanto ha dichiarato il direttore dell’Istituto Teologico mons. Vittorio Peri, priore anche del Capitolo dei canonici. Piazza San Rufino è un cantiere in pieno fermento che peraltro si estende all’imponente palazzo Fiumi. Resta ben visibile comunque la facciata romanica della cattedrale adorna di tre rosoni e di una fuga di archetti, ammirata per la sua originalità dai visitatori che prudentemente avanzano verso il portale di ingresso tra palizzate e materiale edile. La canonica risulta ristrutturata in sei appartamenti che verranno assegnati ai sacerdoti in base al criterio della necessità. Uno di tali appartamenti è già abitato dalle Suore Immacolatine che accudiscono alla cattedrale, trasferitesi per i lavori in corso dalla “dimora” di Santa Chiara che si diparte dal piccolo portale di sinistra. Nei fondi più antichi ricavati nella canonica troverà posto, forse entro la fine dell’anno il museo, aperto oggi al pubblico all’interno del complesso monumentale, parallelamente alla navata destra. Gli spazi tornati liberi gioveranno all’ampliamento dell’archivio capitolare. Al piano terra della canonica verrà posizionato il box-office presso il quale saranno distribuiti materiale e biglietti per la visita sia del museo che della cripta. Come si nota, i lavori procedono con rigorosa razionalizzazione secondo il progetto del direttore Giulio De Giovanni coadiuvato dall’architetto Cristina Piatti. La possente torre campanaria, rivestita di plastica, necessita di consolidamento e ripulitura: è recente l’inizio degli interventi mentre invero gli stessi sono in stato di avanzamento presso l’ex falegnameria, il cui muro esterno accompagna per un lungo tratto via del Turrione: spazio che, una volta recuperato, verrà destinato ad una sala conferenze. Esiste già da qualche tempo una sala-mostre presso la vicina chiesa sconsacrata di S. Maria delle Rose attualmente occupata dalle opere ispirate a “Maria” realizzate dall’artista Guido Dettoni. Verranno utilizzati per attività ecclesiale i locali situati dietro l’abside della cattedrale. Anche l’interno – che è stato restaurato e valorizzato grazie alla possibilità offerta ai visitatori di osservare attraverso il vetro del pavimento reperti archeologici – è interessato dai lavori. Tra qualche mese prenderà il via la ristrutturazione del presbiterio che comporterà la modifica dell’altare maggiore, mentre è già iniziato il restauro del coro e degli affreschi presenti nella sacrestia. Agibili e regolarmente visibili sono il museo e la cripta secondo un orario prestabilito fatto rispettare da idoneo personale scelto dal Capitolo: un personale preparato che sa offrire le opportune spiegazioni. Terminati gli interventi globali esterni ed interni, il sagrato della cattedrale tornerà ad essere un’area preclusa alle auto.Molte le preoccupazioni che gravano sul priore del Capitolo che tuttavia sa caricarsi ed infondere ottimismo: “L’intero complesso monumentale tornerà al primitivo splendore che troverà testimonianza nella guida che sto redigendo con impazienza ed entusiasmo”.

AUTORE: Francesco Frascarelli