Assisi entra nel patrimonio mondiale a tutela dell’Unesco

Un riconoscimento che imporrà ai cittadini un maggiore impegno nella cura della propria città

Sabato 2 dicembre la campana delle Laudi dall’alto della torre civica ha diffuso i suoi rintocchi a distesa, come per le occasioni più solenni, accompagnata dal suono corale delle campane delle chiese di Assisi. La gente ha recepito il messaggio insito nella meravigliosa armonia che vibrava per strade e piazze e così spontaneamente, senza inviti e altre sollecitazioni, si è raccolta nella sala dell’ex Pinacoteca colmando ogni spazio disponibile. Il sindaco Giorgio Bartolini ha scandito con commozione la prima dichiarazione: “Ho il privilegio di annunciare che il Comitato del Patrimonio mondiale dell’Unesco nel corso della sessione tenutasi a Cairns in Australia, ha iscritto nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco Assisi, la basilica di San Francesco, la basilica di Santa Maria degli Angeli con la Porziuncola, il Convento di S. Damiano, l’Eremo delle Carceri e il santuario di Rivotorto. Assisi entra sotto la tutela dell’Unesco. Pertanto saranno anche tutte le nazioni del mondo a sentirsi impegnate nella tutela e salvaguardia dei beni artistici ed ambientali della città destinando per questo obiettivo risorse sia tecniche che finanziarie. Anche attraverso questo traguardo si configura il nuovo modello di sviluppo della Assisi del terzo millennio. Da un lato interventi per la tutela della sua storia e arte, a rafforzamento dell’idea di città, simbolo di cultura, pace ed ecumenismo religioso; dall’altro interventi strutturali ed urbanistici volti a creare le condizioni di una nuova economia. Un ringraziamento particolare sento di rivolgere al vescovo Goretti e alle famiglie francescane non solo per aver fatto il possibile per conservare i beni artistico-monumentali ma anche per aver accolto in Assisi con cortesia, gentilezza e disponibilità il rappresentante dell’Unesco. La lunga e complessa storia di questo riconoscimento ebbe inizio negli anni ’80, grazie ad un’idea del professor Gianfranco Costa e, per supportarla, nel 1987 venne anche istituito un comitato cittadino.” Così il Sindaco. L’ultima asserzione è stata ribadita anche dal consulente comunale ing. Claudio Ricci che ha ripercorso le tappe burocratiche necessarie ad ottenere l’alta onorificenza. Nell’agosto del 1990 la procedura di riconoscimento si arrestò a causa dell’insufficiente documentazione. Il cammino interrotto fu ripreso dal sindaco Giorgio Bartolini allorquando il 4 ottobre 1997 arrivò in visita ad Assisi Maria Luisa Stringa, presidente del Club Unesco di Firenze. A questo punto va detto che lo stesso Ricci si faceva promotore di incontri e contatti con la sede Unesco di Parigi, il Ministero per i beni e le attività culturali, il Ministero degli esteri e la Soprintendenza di Perugia, mentre il comitato cittadino si impegnava nella sensibilizzazione e mobilitazione dei singoli cittadini e delle associazioni. Una nota di merito va attribuita all’architetto Paola Falini, docente di urbanistica alla Sapienza di Roma, per l’elaborazione del “Formulario Unesco”, ovvero di quel poderoso dossier che deve essere necessariamente inoltrato per dimostrare i requisiti ed ottenere il riconoscimento, concesso con estrema “parsimonia”. Basti valutare che i Siti compresi nella lista del Patrimonio mondiale sono soltanto 630 e quelli localizzati in Italia soltanto 31. Nel corso della cerimonia di sabato 2 dicembre il vescovo Goretti, nel suo intervento, ha fatto riferimento all’impegno che il riconoscimento ottenuto imporrà alla cittadinanza mentre padre Giulio Berrettoni, custode del Sacro Convento, ha rivelato di essere disceso – prima di salire nella piazza ed entrare nella sala della ex Pinacoteca – presso la tomba di S. Francesco per ringraziarlo di quanto ottenuto dalla città in nome del messaggio da lui diffuso alla universalità degli uomini: concetto ripreso da padre Massimo Reschiglian ministro provinciale dei frati Minori che ha evidenziato come la figura di Francesco non conosca frontiere e come la sua “rivoluzione” sia ancora oggi portatrice di ricchezza spirituale e culturale. Padre Ennio Tiacci provinciale dei frati Minori cappuccini, ha ricordato episodi da lui raccolti, nel corso della attività missionaria, durante l’emergenza terremoto, quando in tutte le parti del mondo si trepidava per la sorte di Assisi; dal canto suo, padre Lino Temperini, ministro provinciale del Terz’Ordine regolare si è soffermato sugli effetti positivi del riconoscimento attribuito ad Assisi augurando anche un restauro dell’ingente patrimonio romano. Quali dunque i vantaggi determinati dall’inserimento della città nella lista dei siti del Patrimonio mondiale Unesco? Anzitutto una crescita di prestigio sul piano culturale e una rivitalizzazione della vita spirituale e religiosa. Ma non possono essere dimenticati aspetti più concreti, quali la possibilità di ottenere risorse per il mantenimento ed il recupero delle ricchezze artistico-monumentali, fatto dal quale viene a dipendere un incentivo per un turismo meno fugace e più consapevole.

AUTORE: Francesco Frascarelli