Voleva essere un segreto, una testimonianza di gratitudine senza clamore, un grazie sussurrato dal profondo del cuore. Invece sta suscitando ovunque curiosità e simpatia, con il seguito di una spontanea generosità, la decisione di Simone Piergentili, eugubino di 37 anni che, poco dopo la metà dello scorso mese di luglio, dopo una preparazione senza clamore, è partito alla volta di Santiago de Compostela.
Non un viaggio, ma un pellegrinaggio per esprimere sincera gratitudine a Gesù per quanto ricevuto fino ad ora. Con una decisione a lungo meditata ha venduto auto e moto, destinando una quota del ricavato ai due figli, un’altra all’acquisto di un’asina di tre anni, “Cenerina”, scelta come compagna di viaggio ed alleata. Ha affidato all’animale, caricato su un carro leggero, un bagaglio costituito da qualche capo di abbigliamento, un sacco a pelo, coperte utili per l’inverno. Tasche vuote di denaro, ma piene di posto totale fiducia nella divina Provvidenza. Intorno al collo la corona del rosario ad illustrare le motivazioni che lo hanno spinto a percorrere, tra andata e ritorno, oltre 7 mila km, un percorso da coprire, secondo i calcoli di Simone in dodici mesi, una metà per arrivare a sussurrare un ‘grazie’ impastato di intime motivazioni, un’altra per ritornare a casa e riprendere l’attività quotidiana.
Fino ad oggi ha coperto un sesto del tragitto, ma non è riuscito a passare inosservato: il suo passaggio ha trovato riscontro sulla stampa con interviste e fotografie. In questi prima trentacinque giorni ha messo insieme attestati di simpatia e di solidarietà. Nel Piacentino, a Calendasco, è stato salutato e rifocillato da diversi giovani, mentre nel Vogherese, a Genestrello, è stato incrociato da una pattuglia dei carabinieri. Anche i militari si sono fermati ad ascoltare con commozione la sua storia; al termine gli hanno dimostrato concreta solidarietà. Naturalmente nessuno dimentica la fedele Cenerina, con la quale Simone si confida durante le tante ore di cammino fianco a fianco.
Per ora tutto bene e la convinzione di aver operato una scelta giusta, anche se un po’ temeraria, tiene lontana la nostalgia per la città natale e per gli affetti temporaneamente lasciati. Per ora vince tutto la forza di un progetto finalizzato al pronunciamento di un “grazie” indirizzato verso il Cielo che lo ha convinto a mettersi in viaggio. Per ora Simone una preoccupazione ce l’ha: arrivare sui Pirenei prima dell’inverno.