La comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve non rinuncia a celebrare la 44a Giornata per la vita al tempo della pandemia, dedicata al tema Custodire ogni vita.
Lo fa promuovendo tre significativi appuntamenti in presenza (con partecipazione ridotta nel rispetto delle norme sanitarie anti Covid-19) e online (in diretta sul canale YouTube del settimanale La Voce), in calendario il 3 e il 6 febbraio, con tre richiami altrettanto significativi: Pregare la vita, Prendersi cura della vita e Celebrare la vita.
Tre appuntamenti per la Giornata per la vita
Il primo è giovedì 3 febbraio, alle ore 21, presso la chiesa parrocchiale San Felicissimo di Ponte Felcino, con l’Adorazione eucaristica animata dal Rinnovamento nello Spirito Santo in collaborazione con la locale parrocchia (in presenza e online). Il secondo e il terzo sono in programma entrambi domenica 6 febbraio, uno, alle ore 15, presso l’Opera Don Guanella – Centro Sereni (da seguirsi solo online, sul canale Youtube de La Voce); l’altro, nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Paolo II in Ponte della Pietra, alle ore 17, con la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti (in presenza e online).
La testimonianza
Durante la celebrazione una coppia di sposi terrà la sua testimonianza di come ha accolto la vita proprio nel momento in cui la vita pareva aver detto loro il suo no. A conclusione il cardinale impartirà la benedizione a tutte le mamme in attesa e a tutti i bambini nati nell’ultimo anno.
Tre azioni fondamentali
Promossa dal Movimento per la vita (Mpv), dagli Uffici diocesani per le pastorali della Famiglia e della Salute e dalla Caritas diocesana, con la preziosa collaborazione dell’Opera Don Guanella – Centro Sereni di Perugia, la giornata vuole testimoniare quanto custodire ogni vita sia concretamente possibile anche attraverso l’azione quotidiana di queste realtà.
“I tre appuntamenti -sottolineano i promotori- rappresentano tre azioni fondamentali di cui la vita ha bisogno e a cui tutti siamo chiamati: ciascuno ha bisogno che qualcun altro si prenda cura di lui, che custodisca la sua vita dal male, dal bisogno, dalla solitudine, dalla disperazione. Ciascuno di noi ha bisogno di sentirsi affidato come creatura al proprio Creatore nella preghiera e anche attraverso gesti concreti che testimonino la preziosità della vita in ogni momento e in ogni condizione. Quando una persona che è in difficoltà viene accolta, accompagnata, sostenuta e incoraggiata, ogni problema viene superato e fronteggiato con coraggio e speranza insieme. Ciò lo evidenzia anche il messaggio dei Vescovi italiani per la 44a Giornata e questa è anche la nostra esperienza diocesana”.
Alcuni dati sull’aiuto alla vita
Spesso i numeri sono percepiti come dati senz’anima, ma non quelli del Cav di Perugia (il Centro di aiuto alla vita). Dal 1980 ad oggi i bambini nati grazie all’opera di questo Centro sono 697 di cui tredici nell’ultimo anno, mentre nel 2021 le donne assistite sono settantanove e ventiquattro le adozioni sostenute dal Cav. Altri dati che testimoniano l’aiuto di cui si è sottolineato in precedenza, sono quelli dei quattro Empori della Solidarietà della Caritas diocesana perugina registrati nell’ultimo anno fortemente caratterizzato dalla pandemia. Sono state distribuite millecinquecento tessere adulti e duecentocinquanta tessere baby di accesso agli Empori, per un totale di 4.800 persone assistite.
L’incontro-tour virtuale al Don Guanella
Particolarmente atteso è l’incontro-visita presso l’Opera Don Guanella, domenica pomeriggio 6 febbraio, che vedrà intervenire il direttore della Caritas diocesana, don Marco Briziarelli, i direttori degli Uffici per le pastorali della Famiglia, i coniugi Roberta e Luca Convito, e della Salute, Stefano Cusco, e il presidente del Movimento per la Vita di Perugia, Assuntina Morresi, in un dialogo con il direttore dell’Opera Don Guanella, don Giovanni Amico, attraverso un tour virtuale nella struttura guidato dallo stesso don Giovanni per scoprirne, le origini, l’organizzazione e l’ampio edificio ricco di sale e laboratori.
“Dalla ceramica alla musicoterapia -spiegano i promotori- dalle stanze tattili alla stimolazione basale, dalla pet terapy al giardino sensoriale, tutto ci mostrerà come le persone con disabilità grave sono amate e guidate nel percepire il proprio corpo, conoscendo sé stesse ma soprattutto valorizzando le proprie peculiarità attraverso il linguaggio artistico-espressivo”.