________Il racconto della Veglia _____di Paolo Tardio
Più di 1500 giovani hanno inondato il centro storico di Perugia per il consueto appuntamento della veglia di quaresima dei giovani con il cardinale. Alle ore 20.45 tre processioni sono partite da tre differenti punti del centro della città per confluire, successivamente, nella cattedrale di San Lorenzo, dove, in trepidante attesa ed in preghiera in adorazione davanti al santissimo, c’era il cardinale Gualtiero Bassetti.
Non il maltempo, dunque, ha inondato le vie del centro perugino, ma una fiumana di giovani e ragazzi accorsi da ogni parte della diocesi per vivere insieme l’appuntamento quaresimale con il cardinale. “Chiamati a varcare la soglia” è il titolo della veglia serale che trae spunto dalle parole di Papa Francesco in occasione del messaggio sulla quaresima 2015: «Varcare la soglia dei propri confini per porsi in relazione con la società, per essere la mano di una Chiesa che continua a tenere aperta quella porta tra Dio e l’uomo che nell’incarnazione, nella vita terrena e nella morte e risurrezione del Figlio si è definitivamente aperta». Secondo questo spirito, i giovani hanno iniziato la veglia, sfidando qualche temeraria goccia di pioggia, partendo in processione ed in preghiera per le strade della città da 3 diversi punti del centro cittadino (Chiesa di Santo Stefano, Giardini Carducci, Chiesa di Sant’Ercolano), convergendo, nello stesso momento, in cattedrale, dove li attendeva il Cardinale, in preghiera. Durante il percorso fino in duomo, tre i temi centrali trattati: “chiamati a varcare la soglia di casa per trovare l’altro”, “…la soglia del cuore per trovare il perdono” e “…la soglia della morte per trovare la vita”. Simbolo di questi argomenti altrettanti chiavi consegnate ai partecipanti e allo stesso cardinale, il quale, prima di concludere il suo discorso, ha lanciato una promessa ai giovani: «Vi comunico una cosa bella: quando incontrerò papa Francesco la settimana dopo Pasqua, gli porterò in dono le tre chiavi che questa sera voi avete consegnato a me».
In adorazione davanti al Santissimo, i presenti hanno fatto proprie le parole del loro pastore, visibilmente emozionato e felice nel vedere una cattedrale gremita di ragazzi in cammino al seguito di Gesù: «Vorrei che ciascuno di voi fosse qui per gustare lo spettacolo di una cattedrale piena di giovani: questo è un grande dono di Dio». Il Vescovo ha donato loro invece un’importante riflessione sul tema della misericordia, legata al tema dell’uscita: «Siamo una chiesa in uscita, a partire dal concilio. Il beato Paolo IV disse: “la Chiesa si è fatta cultrice dell’uomo”, cioè la Chiesa coltiva l’uomo. E San Giovanni Paolo II ha aggiunto: “La Chiesa è la via per ogni uomo”, perché come Cristo è luce del mondo, anche la Chiesa, luce delle genti, è via per ogni uomo». Tra le varie citazioni, non poteva mancare il papa emerito Benedetto XVI (“la ragione è l’alleato più affidabile dell’uomo”) e papa Francesco, nel suo discorso durante la veglia ai giovani alla GMG di Rio del 2013: “Siamo costruttori della Chiesa e protagonisti della Storia. Per favore, non mettetevi nella coda della storia, ma siate protagonisti. Uscite!”.
«Ecco che vuol dire uscire: – ha continuato il cardinale – vuol dire costruire la storia e servire la chiesa; significa scoprire il nostro impegno per intraprendere un cammino di amore alla chiesa e di servizio alla società. E la prima qualità di questa chiesa in uscita è la misericordia. La misericordia è il primato dell’amore e della gratuità. L’amore misericordioso è un unilaterale, che non chiede nulla in cambio». Questi pensieri hanno suggerito all’arcivescovo l’immagine della misericordia che si concretizza nella maternità della Chiesa.
Avviandosi alla conclusione, il prelato ha ricordato che “uscire” significa fare un cammino di conversione ed abbondare il ripiegamento su se stessi in cui si è caduti. «Ve lo dico con forza: Gesù vi chiede amore e misericordia. Gesù ci dice: lasciatevi amare, lasciatevi abbracciare. Anche l’uomo più perduto, come diceva Madre Speranza, con tenerezza immensa è amato da Gesù che è per lui padre e tenera madre. Io vi dico: la misericordia è la primavera di un mondo nuovo. Fate esplodere questa primavera uscendo da voi stessi, perché uscire è misericordia. Ricordate: siamo chiamati a varcare la soglia di casa, soprattutto per trovare l’altro. Siamo chiamati a varcare la soglia del cuore, perché abbiamo bisogno di cercare perdono. Siamo chiamati a varcare la soglia della morte per trovare risurrezione e vita».
Rinnovando loro l’invito a compiere un cammino come segno e testimonianza di uscita per annunciare, come Chiesa unita, un Dio che per primo ha varcato la soglia della sua casa divina per farsi uomo, il cardinale, affiancato da don Riccardo Pascolini e don Francesco Verzini, direttore e vicedirettore dell’ufficio diocesano di Pastorale Giovanile, prima di congedarsi, ha augurato ai presenti una santa Pasqua.